Piscine Jacuzzi da esterno: il Lusso di una SPA nel tuo giardino

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Se stai cercando un modo per rilassarti e goderti il lusso di un profondo benessere nel verde del tuo giardino, le piscine Jacuzzi da esterno potrebbero essere la soluzione ideale per te.

Grazie all’azione combinata di acqua calda egetti massaggianti infatti, le Jacuzzi da esterno offrono un’esperienza piacevole senza doversi recare in un centro benessere.

Perché scegliere una piscina Jacuzzi da esterno?

Una piscina Jacuzzi da esterno offre numerosi vantaggi rispetto al recarsi in una SPA tradizionale o centro benessere.

Innanzitutto è estremamente comoda, poiché puoi usarla in qualsiasi momento senza dover prenotare un appuntamento.

Inoltre, le Jacuzzi da esterno sono progettate per resistere alle intemperie, il che significa che puoi goderti la tua oasi di benessere all’aperto tutto l’anno, indipendentemente dal clima.

Oltre a questo, considera le piscine da esterno sono anche un’ottimo elemento visivo da inserire nel tuo giardino, dato che aggiungono un tocco di eleganza e di lusso.

Le caratteristiche delle piscine Jacuzzi da esterno

Questa vasche con idromassaggio sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni e stili, che ti permettono di scegliere quella che meglio si adatta allo stile della tua abitazione o necessità di spazio.

Prima di accennare alle caratteristiche, diciamo che ti farà piacere sapere che questi elemetni offrono anche la possibilità di poter scegliere tra tanti optional,  tra questi luci a LED, cascate e getti personalizzabili, che puoi utilizzare per creare l’esperienza di una SPA perfetta e su misura per te.

Dimensioni:le piscine Jacuzzi da esterno sono disponibili in varie dimensioni, a partire dalle piscine per due persone, fino alle piscine più grandi che possono ospitare fino a sette persone o quelle con tre lounges. Quindi, se vuoi un’esperienza più intima o se preferisci invitare amici e familiaria fare il bagno con te, c’è sempre una Jacuzzi da esterno che può soddisfare le tue esigenze.

Materiali: le Jacuzzi da esterno sono realizzate con materiali di alta qualità, che resistono alle intemperie e all’usura. Ad esempio, molte di queste sono realizzate con materiali quali vetroresina, acrilico, PVC o legno, che garantiscono resistenza alle macchie e facilità di pulizia. Inoltre, molte piscine Jacuzzi da esterno sono anche dotate di una copertura isotermica.

Getti massaggianti: una delle principali fonti di benessere delle piscine Jacuzzi da esterno sono i classici getti massaggianti, che ti offrono un’esperienza pari a quella di una SPA. I getti possono essere personalizzati per soddisfare le tue esigenze specifiche, ovvero il poter concentrare il massaggio sulle aree in cui ne hai maggiormente bisogno. Inoltre, molte piscine Jacuzzi da esterno offrono anche la possibilità di sfruttare l’aromaterapia con oli essenziali, per un benessere ancora più intenso.

Luci a LED: le luci a LED sono una tipica caratteristica aggiuntiva delle moderne vasche Jacuzzi con idromassaggio. Esse possono essere utilizzate per illuminare l’acqua, creando un’atmosfera rilassante e romantica anche quando la minipiscina non è in uso. Inoltre, alcuni modelli offrono anche la possibilità di usufruire delle luci a LED colorate, che puoi utilizzare per creare un’esperienza ancora più piacevole.

Cascate: le cascate sono un interessante optional per le minipiscine da esterno, soprattutto per quanti necessitano del massaggio piacevole che la forza dell’acqua è in grado di esercitare, ad esempio nella zona della cervicale. Le cascate possono essere utilizzate anche semplicemente per creare un’atmosfera pacifica e tranquilla, che ti aiuta a rilassarti e a liberarti dallo stress.

Come scegliere la Jacuzzi da esterno perfetta per te

Quando si sceglie una Jacuzzi da esterno, ci sono diverse cose da considerare per un acquisto ponderato. Innanzitutto, devi decidere quale dimensione si adatti meglio alle tue esigenze in base agli spazi disponibili.

Inoltre, dovresti pensare ben all’esatta ubicazione della piscina nel tuo giardino, considerando che potresti avvertire il bisogno di una certa privacy: meglio posizionarla dunque dove sguardi indiscreti non possano arrivare.

Conclusioni

Le piscine Jacuzzi da esterno sono l’ideale se stai cercando una soluzione comoda e lussuosa per goderti il benessere direttamente in casa tua.

Con la loro combinazione di acqua calda e getti massaggianti infatti, unite ad un design elegante e le caratteristiche luci a LED che le contraddistinguono, ti offrono un’esperienza di benessere completa all’aperto.

Come proteggere dai ladri un appartamento che si trova al piano terra

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Quello dei furti in casa è un problema particolarmente sentito in tutta Italia, indistintamente da Nord a Sud, e che sicuramente si è acuito a seguito della recente pandemia.

Secondo recenti statistiche fornite direttamente da fonti ministeriali infatti, nel corso degli ultimi sei mesi gli episodi di furti in casa sono aumentati del 5,4%.

Si tratta di dati che certamente fanno riflettere e che inducono ad individuare una soluzione che possa arginare il problema.

Bisogna considerare infatti che, oltre il valore economico ed affettivo di ciò che si potrebbe perdere subendo una rapina in casa, ci possono essere anche dei risvolti poco piacevoli per quel che riguarda la serenità e l’incolumità delle persone che potenzialmente potrebbero trovarsi in casa durante un tentativo di furto.

Le soluzioni di sicurezza per un appartamento al piano terra

Ciò è vero soprattutto per le abitazioni che si trovano al piano terreno o comunque ai piani bassi, dato che queste sono maggiormente soggette a tentativi di effrazione in quanto sono più facili da raggiungere.

Per questo motivo, le soluzioni da adottare per mettere in sicurezza ad esempio un appartamento che si trova al piano terra sono differenti da quelle di una abitazione che si trova ai piani più alti.

La porta

Certamente, la prima cosa da considerare per la sicurezza di un appartamento che si trova al piano terra è la protezione della porta d’ingresso.

Sicuramente, va bene scegliere una buona porta corazzata di quelle con il cilindro europeo, le quali sono particolarmente resistenti ed offrono una buonissima protezione.

Per una sicurezza maggiore, è possibile pensare anche a delle inferriate apribili. Le inferriate sono realizzate in acciaio e rappresentano una barriera veramente difficile da superare, sicuramente un ostacolo che richiede molto tempo anche per un semplice tentativo di attacco che già di per sé è sufficiente a indurre eventuali malintenzionati a distogliere le proprie attenzioni dall’appartamento che ne è fornito.

All’occorrenza, le inferriate possono essere aperte per consentire l’ingresso e l’uscita delle persone. Tra l’altro oggi in commercio tantissimi tipi di inferriate, per cui non ci si deve preoccupare di quello che potrebbe essere il risultato estetico finale.

Certamente infatti, sarà disponibile un modello che ben si adatta alle caratteristiche del luogo e dunque perfettamente in grado di calarsi nel contesto architettonico in cui viene inserito.

Le finestre

Un altro dei punti cosiddetti “deboli” delle abitazioni che si trovano al piano terra, o comunque ai piani bassi, sono le finestre.

Le finestre consentono agevolmente ad una persona di poter entrare in un appartamento dall’esterno, ed il semplice vetro o la serranda chiusa non sono di certo dei deterrenti per i malintenzionati.

Per questo motivo anche le finestre vanno messe in sicurezza.

Uno dei metodi più efficaci, o forse il più efficace in assoluto, sono sicuramente le grate di sicurezza.

Le grate Infatti rappresentano una barriera assolutamente invalicabile e dunque solida che consente, ad esempio anche in Estate, di poter lasciare le finestre aperte per far entrare la frescura notturna.

Certamente un vantaggio non da poco.

Il perimetro

Nel caso di abitazione che presenta un giardino, cortile o comunque uno spazio esterno, è sicuramente utile adottare un sistema in grado di rilevare la presenza di qualcuno prima ancora che possa avvicinarsi alla casa.

Esistono Infatti specifici impianti con sensori perimetrali in grado di percepire se qualcuno accede all’aria che circonda la casa nel momento in cui il sistema è attivato.

In quel caso si avvia automaticamente un allarme sonoro che consente di sapere immediatamente della presenza di estranei in giardino e che comunque il più delle volte è sufficiente a mettere in fuga i malintenzionati.

I segreti per un salone da parrucchiere con arredamento moderno e accattivante

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Avviare un nuovo salone da parrucchiere è certamente una sfida che riguarda diversi aspetti, pratici ed economici.

A queste si aggiungono inevitabilmente determinate esigenze dal punto di vista del design. Le sembianze di un salone da parrucchiere infatti, non rappresentano un aspetto marginale ma al contrario una componente essenziale del successo dello stesso.

L’aspetto estetico infatti contribuisce a rendere un determinato salone da preferire rispetto agli altri, dato che la percezione di raffinatezza e qualità nella mente dei clienti diventa motivo sufficiente per determinare se continuare a visitare quel determinato esercizio commerciale o meno.

Ecco dunque i motivi per i quali bisogna studiare tutte le possibili soluzioni per poter ottenere un design che sia effettivamente moderno, accattivante e che possa dunque rappresentare un valore aggiunto per una attività commerciale.

Quanto segue vale sia nel caso in cui tu stia avviando un nuovo salone da parrucchiere che abbia deciso di effettuare un restyling di quello esistente.

L’analisi degli spazi

Progettare gli arredi in funzione degli spazi a disposizione è un passo importantissimo. Scegliere degli arredi solo perché ci piacciono, senza tenere conto del modo in cui occuperanno volume all’interno dei locali, sarebbe Infatti un errore non da poco.

Consideriamo invece gli arredi prima di tutto in funzione dello spazio che occuperanno e delle persone che necessariamente si muoveranno all’interno del locale. Chiaramente, tutto deve essere funzionale e rendere più facile il lavoro.

Preferiamo dunque mobili che ci consentano di conservare tutti gli strumenti e gli accessori che adoperiamo quotidianamente per lavorare e che permettano di poterli prendere e riporre velocemente.

Per quel che riguarda le poltrone dei clienti, queste devono essere il più possibile comode e accessoriate, facendo così in modo che la sala d’aspetto risulti essere estremamente confortevole.

La zona shampoo

Quello dello shampoo è un momento di particolare benessere e relax. Qui clienti vogliono un po’ sentirsi come in una Spa. Per questo è bene mettere ogni persona a proprio agio sfruttando per questo apposite sedute ergonomiche che consentano anche di distendere le gambe.

Parliamo dunque di postazioni per lo shampoo assolutamente moderne accattivanti dal punto di vista estetico.

La zona taglio e piega

Qui è dove avviene la magia e soprattutto dove si trascorre la maggior parte del tempo all’interno del locale. È questo il momento in cui bisogna far avvertire le nostre coccole al cliente e fare in modo che decida di tornare ancora da noi.

Questo è il luogo giusto per stupire e affascinare il cliente, per cui facciamo bene a circondarlo di elementi d’arredo e forniture per parrucchieri che lasciano il segno.

Pensiamo ad esempio a delle bellissime poltrone che possano essere facilmente regolate in altezza, le cui imbottiture rendano la seduta particolarmente comoda e perché no, un contorno di luci diffuse e grandi specchi che consentano di visionare momento per momento la regolazione del taglio.

Possiamo approfittarne per inserire qui alcuni espositori con prodotti che andremo in seguito a proporre al cliente.

La zona cassa

Questa è soltanto una zona di passaggio, ma ciò non significa che non debba essere allestita adeguatamente.

Potresti posizionare la cassa su un bel bancone e riporre qui dei piccoli espositori con all’interno dei prodotti che i clienti potrebbero decidere di acquistare.

Questa è la zona adatta in cui inserire qualche piccola pianta grassa o vasi con fiori, l’ideale per una zona di passaggio.

Conclusione

Come hai visto, creare un arredamento moderno e accattivante per un salone da parrucchiere non è difficile.

Ci sono certamente alcune cose a cui prestare attenzione, ma in fin dei conti la cosa più importante di cui hai bisogno è la tua creatività ed un po’ di buon gusto.

Come spurgare i termosifoni

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Al termine della stagione estiva, prima dell’inizio della stagione invernale, una buona pratica è quella di provare a vedere se i termosifoni funzionano tutti perfettamente o se necessario fare qualche tipo di manutenzione.

Tipicamente infatti è possibile che si verifichi il fenomeno per il quale i termosifoni rimangono freddi nonostante l’accensione della caldaia o che comunque questi non raggiungono la temperatura desiderata.

Dato che non è piacevole ritrovarsi con i termosifoni che non riscaldano a sufficienza quando comincia a fare freddo, è bene per questo fare tale tipo di controlli in anticipo così da non avere sorprese.

Perché i termosifoni non diventano caldi?

I motivi per i quali i termosifoni non diventano caldi possono essere diversi. Il caso classico ed il più frequente, nonchè quello che possiamo tentare di risolvere autonomamente, è quello legato alla presenza di aria all’interno del circuito.

Nel corso dei mesi infatti, è possibile che dal rubinetto della caldaia entri dell’aria direttamente all’interno della rete che raggiunge i termosifoni. L’aria occupa chiaramente dello spazio che viene sottratto all’acqua, la quale ha il compito di far riscaldare le piastre.

Proprio la presenza dell’aria è dunque la responsabile del perché i termosifoni non si riscaldano o comunque non si riscaldano a sufficienza. In questo caso per rimediare è necessario andare ad effettuare l’operazione di spurgo dei termosifoni.

Come si fa lo spurgo dei termosifoni?

Si tratta di una operazione abbastanza semplice che può essere effettuata anche da chi non è esperto. È sufficiente andare ad agire sulla piccola valvola che si trova in ogni termosifone, azionabile mediante l’utilizzo di un cacciavite.

È sufficiente far girare questa piccola valvola per fare in modo da azionare il meccanismo di spurgo. È consigliabile il posizionare un piccolo recipiente sotto la valvola perché assieme all’aria molto probabilmente uscirà anche dell’acqua.

Dato che l’aria è più leggera dell’acqua infatti, essa tende a stazionare in superficie. Questo motivo, una volta azionata la valvola, sarà l’aria ad uscire per prima.

Quando comincerà ad uscire anche l’acqua, vorrà dire che non sarà più presente nessun residuo d’aria all’interno del termosifone e che quindi al suo interno ci sarà soltanto dell’acqua.

A questo punto sarà possibile chiudere la valvola per bloccare il flusso dell’acqua. Questa operazione va ripetuta per tutti i termosifoni di casa, dunque è necessaria un po’ di pazienza.

Tra l’altro, se nel corso di queste operazioni ci si dovesse accorgere che la pressione della caldaia scende notevolmente, è necessario azionare il suo rubinetto e fare entrare dell’acqua all’interno del circuito così che la pressione possa salire nuovamente (consulta le istruzioni tecniche della tua caldaia per sapere a quale pressione di esercizio va impostata).

…e se il problema non fosse ancora risolto?

Quando avrai effettuato questo tipo di operazione su tutti i termosifoni di casa, potrai avviare nuovamente la caldaia e provare a vedere se stavolta tutto funziona normalmente e dunque se tutti i termosifoni diventano caldi.

Sei problema era semplicemente relativo alla presenza di aria nel circuito, con questa operazione di spurgo avrai risolto il problema dato che tutta l’aria presente sarà stata eliminata. Al contrario, se il problema persiste, potrebbe esserci un problema di altra natura.

In questo caso potresti chiedere i ricevere la manutenzione necessaria ad un tecnico specializzato, il quale potrebbe anche eventualmente consigliarti la sostituzione caldaia nel caso in cui il problema sia proprio il dispositivo.

Capita infatti che quando la caldaia è troppo usurata o le sue componenti sono particolarmente deteriorate, sia preferibile direttamente installarne una nuova così che questa possa lavorare in maniera più efficiente e garantire anche un risparmio economico che al momento la vecchia caldaia attuale non è in grado di garantire.

IWM | Dispenser d’acqua per il tuo ufficio

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Bere il giusto quantitativo d’acqua è molto importante per garantire al corpo il livello di idratazione ottimale, che è fondamentale per il benessere dell’intero organismo ma non solo. È stato scientificamente dimostrato infatti, che una corretta idratazione riesce a far sì che la persona mantenga un livello di attenzione e concentrazione più alto, il che è molto importante per gli studenti ma soprattutto per quanti lavorano. Ecco il motivo per il quale sono sempre più gli uffici e le grandi aziende che decidono di offrire ai propri dipendenti la possibilità di bere così da potersi dissetare liberamente nel corso della giornata. Solitamente, la soluzione fino a qualche tempo fa più adottata era quella di ricorrere ai classici boccioni distributori d’acqua, ma questi presentano alcuni svantaggi da tenere in considerazione.

Il primo è legato alla qualità dell’acqua, che non è paragonabile a quella del rubinetto. Inoltre, l’acqua dei boccioni ha un costo al litro decisamente più elevato, e comporta notevoli problematiche per quel che riguarda lo stoccaggio ed il trasporto fino al piano in cui si desidera metterli in funzione. Oggi esiste finalmente l’alternativa più comoda e di qualità, per consentire a tutti di offrire ai propri dipendenti la possibilità di poter bere liberamente con dei costi più accessibili ed una logistica più semplice. La soluzione pratica ed efficace è rappresentata dai dispenser d’acqua per uso in ufficio descritti sul sito web https://aziende.iwmceasa.it dell’azienda IWM, i quali consentono di prelevare l’acqua direttamente dalla rete idrica e la trattano eliminando ogni impurità, migliorandone il sapore e rendendola assolutamente equilibrata. Inoltre, l’acqua del rubinetto è notoriamente più economica rispetto quella dei boccioni, il che consente di avere nel luogo periodo un notevole risparmio considerando la grande quantità di acqua che ogni giorno viene mediamente consumata all’interno di un ufficio. IWM si occuperà anche della manutenzione periodica dell’impianto, liberando così i gestori da questo tipo di incombenza, che oltre ad essere conveniente è anche facile da usare.

Hotel, sempre più viaggiatori lo scelgono in base alla sostenibilità

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I viaggiatori di tutto il mondo sono sempre più attenti alla sostenibilità e alle pratiche a favore dell’ecologia. Anche per quanto riguarda la scelta dell’albergo. Lo rivelano i risultati dell’ultimo studio Sustainable Travel Report, condotto su su scala globale dal portale di prenotazioni Booking.com.

Viaggi green, un trend in costante crescita

Lo studio evidenzia come il trend dei viaggi green sia in continua crescita. La maggior parte dei viaggiatori (l’87%) infatti dichiara di voler viaggiare in modo sostenibile e circa 4 su 10 (39%) confermano di farlo sempre o quasi sempre. Tuttavia, il 48% sostiene di non riuscire a viaggiare mai (oppure solo raramente) in modo sostenibile. Insomma, questo significa che c’è ancora  da fare per trasformare il trend dei viaggi green in una realtà certa e disponibile per tutti, in ogni parte del mondo.

Alloggio, meglio ecosostenibile anche se costa un po’ di più

Sebbene l’idea di “viaggio sostenibile” sia personale,  circa la metà dei viaggiatori (46%) associa questa idea a soggiorni in strutture eco-friendly o green. I motivi principali che spingono a scegliere questo tipo di soggiorno sono abbattere l’impatto negativo sull’ambiente (40%), vivere un’esperienza davvero locale (34%) e il voler fare la scelta giusta rispetto all’alloggio dove si soggiorna (33%). Rispetto alle previsioni future, la tendenza è destinata a crescere: oltre due terzi (68%) dei viaggiatori afferma di voler soggiornare in una struttura ecosostenibile nel 2018, una percentuale in netta crescita rispetto al 2017 (65%) e al 2016 (62%). Ancora, scende la percentuale dei viaggiatori che non ha preso in considerazione un soggiorno eco-friendly perché non al corrente dell’esistenza di questa tipologia di viaggio. Molto interessante è anche notare che circa due terzi dei viaggiatori (67%) sono disposti a spendere almeno il 5% in più per assicurarsi che il viaggio abbia il minore impatto possibile sull’ambiente.

Stessa ideologia anche per i viaggiatori business

La voglia di viaggiare green non riguarda però soltanto i “vacanzieri”, ma anche gli uomini d’affari che viaggiano per lavoro. Oltre la metà dei businessman intervistati (il 52%), infatti, afferma di voler fare scelte più eco-compatibili. I viaggiatori d’affari ricercano anche alberghi o location più green, e già il 69% intende soggiornare in una ricettiva eco-friendly il prossimo anno.

Pratiche eco da adottare subito in albergo

Ci sono dei comportamenti green e allo stesso tempo “economici” che gli alberghi, di qualunque categoria, possono mettere in atto con estrema facilità e budget contenuti a fronte di un grande beneficio. Ad esempio, adottare nei bagni delle camere – così come degli spazi comuni – asciugamani elettrici assicura un notevole risparmio in termini di consumi, sprechi, carta o lavaggi inquinanti di teli tradizionali.  Ad esempio, con un solo asciugamano elettrico prodotto in esclusiva da Mediclinics, è possibile risparmiare mediamente 24 alberi in 16 anni e preservare l’ambiente. Inoltre, si tratta di una strada conveniente anche per il titolare di hotel, ostelli o ristoranti: con l’asciugamani elettrico si paga solo al momento dell’acquisto, con un risparmio annuo garantito di oltre il 90% rispetto ad esempio all’uso della carta.

Cotini.it – Sistemi di rilevazione presenze

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Avere la possibilità di rilevare le presenze e gli orari di ingresso ed uscita dei dipendenti è una necessità comune a tantissime aziende o realtà commerciali di ogni tipo. Quando il numero dei lavoratori in sede è piuttosto numeroso, e si ritiene per questo necessario passare ad un sistema che consenta di registrare orari e presenze così da poter migliorare la gestione del personale, la soluzione più efficace da adottare è quella di ricorrere ad un sistema di ultima generazione che possa rilevare i movimenti in entrata ed in uscita dei dipendenti in maniera rapida ed infallibile.

Cotini srl è una azienda che progetta e commercializza sistemi di rilevazione presenze e controllo degli accessi, perfetti per soddisfare le esigenze di tutte quelle realtà che desiderano poter aver accesso a questo tipo di dati così da poter gestire al meglio le risorse. SferaCloud è ad esempio una delle soluzioni proposte da Cotini srl, un sistema progettato e sviluppato per far si da rendere più efficace e rapido il rilevare le presenze nonché la timbratura da parte dei dipendenti. Anche i lettori badget e biometrici di Cotini srl consentono di effettuare in maniera rapida la rilevazione delle presenze, sia mediante l’utilizzo del classico badge che per mezzo dell’avanzato sistema di riconoscimento utente tramite la biometria del viso o le impronte digitali, tra le prime aziende italiane ad investire nella tecnologia biometrica relazionata alla rilevazione di presenze.

Per realtà più piccole, o comunque con un numero limitato di dipendenti, il timbracartellini può comunque rappresentare a tutt’oggi la soluzione più adatta ed economica, e vi sono diverse tipologie di modelli in pronta consegna tra i quali poter scegliere. È possibile usufruire della consulenza di un esperto Cotini srl per individuare il prodotto più adatto alle necessità della propria azienda, o per richiedere un preventivo personalizzato su misura.

Perchè gli italiani cercano buone notizie?

Perchè gli italiani sono sempre più alla ricerca di buone notizie? Perchè le cosiddette “good news” diventano un antidoto per migliorare l’umore e riscoprire il lato positivo della vita quotidiana, spaziando dalla famiglia all’amore, dall’amicizia ai piccoli gesti di ogni giorno.

È questa la constatazione emersa da uno studio demoscopico condotto da AstraRicerche, intitolato “Un mondo più buono,” commissionato da Mulino Bianco, che mira a cambiare la prospettiva quotidiana per ricordare agli italiani che il bene esiste.

Otto su dieci hanno bisogno di positività

L’indagine rivela che otto italiani su dieci sentono il bisogno di orientarsi verso notizie positive a causa della percezione di una prevalenza netta di informazioni negative diffuse dai media. Sette persone su dieci condividono questa opinione, e ciò riflette sullo stato d’animo, con quasi il 40% degli italiani manifestando sentimenti di pessimismo e preoccupazione. La ricerca ha dato vita a una campagna di comunicazione intitolata “C’è un mondo più buono” per sostenere questo messaggio di positività.

La cronaca nera abbatte l’ottimismo

Le notizie di cronaca nera risultano essere la principale causa di abbassamento del morale degli italiani (43,0%), superando storie di altruismo, generosità e bontà (19,2%), notizie di attualità internazionale (14,6%) e nazionale (12,3%). Nonostante il 39,7% trovi difficoltà nell’individuare il lato positivo del mondo circostante, un italiano su quattro ci riesce abbastanza.

Nonostante la realtà descritta dagli intervistati sia considerata impegnativa, rimangono prevalenti i sentimenti positivi, come la curiosità (58,1%), l’interesse (52,9%), l’entusiasmo e l’eccitazione (37,7%).

Piacciono le notizie positive legate all’economia

Le notizie positive influenzano direttamente l’umore di oltre il 60% degli italiani quando diffuse dai media. Tra le notizie positive desiderate per il 2024, primeggiano una maggiore disponibilità economica (22,4%) e un miglioramento dello stato di salute personale o dei propri cari (17,9%). A livello globale, più di 4 italiani su 10 auspicherebbero la cessazione delle guerre.

Le news? Si leggono al mattino

La consultazione delle notizie avviene prevalentemente al mattino per oltre il 40% degli italiani, e le fonti preferite di informazione positiva sono i canali digitali: il 50% considera internet (siti web, giornali online, portali) come la fonte principale, seguito dai social network (41,4%). La televisione occupa un ruolo meno significativo, con il 31,9%.

Cybersecurity: il mercato italiano tocca i 2,15 miliardi

L’interesse delle aziende italiane per la cybersecurity continua a crescere, confermandosi prioritaria tra gli investimenti in digitale di Pmi e grandi imprese. L’81% di queste ultime ha definito un piano di sviluppo strutturato in materia, con una strategia di lungo periodo.
Nel 2023 il mercato italiano della cybersecurity ha raggiunto il record di 2,15 miliardi di euro, +16% rispetto al 2022.

Allo stesso tempo, il 74% delle grandi organizzazioni italiane ha rilevato un incremento dei tentativi di attacco, e il 12% ha subito conseguenze tangibili derivanti da un incidente informatico.
Emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano.

Il rapporto tra spesa in cybersecurity e PIL

Il rapporto tra spesa in cybersecurity e PIL in Italia si attesta allo 0,12% (0,10% nel 2022), un risultato che colloca ancora il nostro Paese all’ultimo posto nel G7, a grande distanza da Stati Uniti (0,34%) e Regno Unito (0,29%), nonché Francia o Germania (0,19%).

Il 62% delle grandi organizzazioni italiane ha comunque aumentato la spesa in cybersecurity, trainata dall’inserimento di nuovi strumenti (68%), maggiore attenzione dedicata dai board aziendali (62%) e la necessità di azioni di adeguamento normativo (43%).
Le aziende più piccole faticano a tramutare questo interesse in investimenti concreti, a causa delle risorse limitate e l’assenza di un’offerta di mercato che vada incontro alle loro specifiche esigenze. La spesa sostenuta dalle grandi imprese rappresenta infatti oltre tre quarti del mercato.

Gli strumenti di AI

L’adozione di strumenti di AI da parte delle grandi imprese risulta ancora in uno stato precoce: nonostante il 56% delle organizzazioni abbia introdotto strumenti e tecnologie AI in ambito cybersecurity, solo il 22% li utilizza in maniera estesa. 

Molte soluzioni di sicurezza tradizionale presenti da tempo sul mercato devono però ancora giovare dell’avanzamento tecnologico. Un aiuto, su questo fronte, potrà arrivare dalle startup. Nel mondo ne sono state individuate 167 che stanno sviluppando soluzioni di cybersecurity basate su AI, che hanno ricevuto complessivamente 2,4 miliardi di dollari di finanziamenti.
Le 7 startup italiane hanno raccolto in media circa 1 milione di dollari, contro poco più di 3 milioni a livello europeo e circa 18 milioni a livello globale.

La formazione in azienda

Secondo il 71% delle grandi aziende le attività di formazione e sensibilizzazione dei dipendenti rappresentano una delle principali priorità di azione in ambito cybersecurity.

La quasi totalità delle grandi organizzazioni prevede già iniziative finalizzate ad accrescere la consapevolezza in materia, con piani di formazione che coinvolgono una porzione più o meno estesa dei propri dipendenti (77%). Parallelamente, le aziende stanno cercando di rendere più robusti i team di cybersecurity: nell’ultimo anno si evidenzia una crescita del numero degli specialisti interni (51% delle aziende) e dei consulenti esterni (45%). La sfida, però, coinvolge l’intero sistema Paese. Da un lato, c’è una strutturale mancanza di competenze nell’utilizzo di strumenti tecnologici, dall’altro, un forte skill gap, che evidenzia una mancanza di circa 300.000 specialisti in ambito cybersecurity a livello europeo.

Stalking digitale: lo subisce quasi un quarto degli utenti online

Chi frequenta il mondo online alla ricerca dell’anima gemella è propenso ad adottare misure per proteggersi. Tuttavia, nonostante a livello globale quasi un quarto degli utenti digitali (23%) abbia subito qualche forma di stalking online da parte di una persona che stava frequentando da poco, la festa San Valentino ha aumentato ulteriormente i rischi di stalking e abusi digitali.

In generale, le persone sembrano infatti sottovalutare l’importanza delle impostazioni di localizzazione, la salvaguardia della privacy dei dati, e più in generale, dell’oversharing. Ma secondo uno studio di Kaspersky, anche in Italia si verificano episodi di violenza o abusi digitali. 

Anche in Italia casi di violenze e abusi

Il 14% degli intervistati ha ricevuto e-mail o messaggi indesiderati, e cosa forse più preoccupante, il 6% è stato filmato o fotografato senza il proprio consenso. Un altro 6% ha ammesso di essere stato localizzato, il 9% di aver subito una violazione degli account social media o della posta elettronica, e il 4% di aver subito l’installazione di stalkerware sui propri dispositivi senza avere dato consenso.

In Italia, le donne intervistate che hanno subito qualche forma di violenza o abuso sono in proporzione più numerose rispetto agli uomini (34% contro 26%).
È altresì preoccupante come gli italiani che dichiarano di avere una relazione da poco tempo abbiano subito più violenze o abusi rispetto a quelli che hanno una relazione di lunga durata (47% contro 28%).

In India le vittime sono il 42%

A livello globale, il 34% degli intervistati ha dichiarato di essere spaventato dall’idea di essere perseguitato online, con una percentuale di donne leggermente superiore rispetto agli uomini (36% contro 31%).

Sempre a livello globale un numero maggiore di persone che hanno subito qualche forma di stalking online proviene dall’America centrale e meridionale e dall’Asia.
In India il 42% degli intervistati ha riferito di essere stato vittima di stalking online, il 38% in Messico e il 36% in Argentina.

Social media e app di dating devono implementare processi di verifica

“Navigare nei siti di incontri online e negli spazi virtuali può essere rischioso, ed è fondamentale che i social media e le app di dating implementino processi di verifica, che possano aiutare a confermare che i profili degli utenti corrispondano alle loro foto reali – ha commentato Emma Pickering, Head of Technology-Facilitated Abuse and Economic Empowerment, Refuge -. Data la natura pervasiva dello stalking e dell’abuso facilitato dalla tecnologia, consigliamo alle persone di proteggere la propria presenza online, compresi password e account. Chi è preoccupato dovrebbe contattare le autorità locali o i servizi di assistenza”.

San Valentino? Gli italiani lo festeggiano con una cena a casa

Il 14 febbraio è tradizionalmente la giornata più romantica dell’anno. Così gli italiani festeggiano San Valentino in compagnia della loro metà. Ma come lo faranno? Lo rivela una ricerca condotta da DoveConviene, l’app dedicata a semplificare lo shopping, che ha scoperto che il 65% degli italiani ha dichiarato di voler optare per i festeggiamenti a casa, con una cena a due.

Questa tendenza riflette non solo il desiderio di privacy e relax assicurato dalle mura domestiche, ma anche un cambio di rotta in fatto di consumi. E l’amore non c’entra!

Non solo privacy, ma anche risparmio

La scelta di rimanere a casa  non è guidata soltanto dalla volontà di trascorrere una serata in intimità, ma anche da una certa attenzione al portafoglio. In un periodo in cui l’inflazione continua a impattare sulle abitudini di acquisto, quasi il 77% dei consumatori sceglierà di celebrare l’amore nel comfort del proprio domicilio per risparmiare.E, perchè no, scegliendo prodotti in promozione per allestire il menù.

Menù a due e a quattro mani

Il 52% degli italiani sorprende la propria metà con un menu realizzato personalmente, mentre il 24% opta per una preparazione a quattro mani, coinvolgendo il partner in un’esperienza culinaria all’insegna dell’intimità e del divertimento.

Nella scelta degli ingredienti per il menù ideale, i consumatori danno la preferenza a cibi sani e leggeri (43%) senza tralasciare il piacere di piatti raffinati, prediligendo ingredienti di qualità e gourmet (37%). Tale attenzione si riflette anche nella modalità di acquisto, poiché il 93% degli italiani si recherà nei negozi fisici per poter scegliere di persona i prodotti di migliore qualità.

In tavola pesce, pasta, risotto e dolce

In tavola, spazio a piatti a base di pesce fresco (31%), pasta fresca e risotti (30%), prediligendo opzioni leggere e perfette per una cena tradizionale e raffinata senza appesantire lo stomaco. A San Valentino non può ovviamente mancare il dessert per concludere la cena in dolcezza. In questo contesto, oltre il 51% degli italiani preferisce acquistare il dolce in pasticceria, evitando inconvenienti e assicurandosi di concludere la serata con un tocco di classe.

La tradizionale torta, scelta dal 41% degli italiani, rimane il dolce preferito per festeggiare, seguita dal semifreddo al cucchiaio (31%). Per i più golosi, che rappresentano oltre un quarto dei consumatori (26%), non mancherà  un dolce al cioccolato.

Crescita inarrestabile per il mercato digitale italiano: i numeri del boom

Il panorama del mercato digitale italiano continua a vivere una fase di crescita inarrestabile, tanto che ha superato le prospettive dell’economia nel suo complesso. Le previsioni indicano che entro il 2026 il settore raggiungerà un valore superiore a 90 miliardi di euro. Il 2023 ha confermato il trend più che positivo. 

Nonostante l’instabilità economica e geopolitica, l’aumento dei costi finanziari e la volatilità delle materie prime, Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, sottolinea che il mercato digitale mantiene un ruolo cruciale nel guidare l’Italia verso l’innovazione e lo sviluppo. In particolare, è stata l’intelligenza artificiale ad acquisire nel 2023 una posizione centrale, con soluzioni generative e ChatGPT che hanno attirato l’attenzione di accademici, istituzioni, imprese e cittadini.

Crescita del 2,5% nel primo semestre del 2023

I primi sei mesi del 2023 hanno visto il mercato digitale registrare un valore di 38.106 milioni di euro, con una crescita del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Settori chiave come Servizi ICT, Contenuti e pubblicità digitale e Software e soluzioni ICT hanno guidato questa crescita, con incrementi percentuali significativi.

Ulteriore aumento nei prossimi anni

Le previsioni indicano un ulteriore aumento nei prossimi anni, con una crescita stimata del 3,8% nel 2024, del 4,8% nel 2025 e del 5% nel 2026, portando il mercato oltre i 90 miliardi di euro. I Digital Enabler, con un tasso di crescita annuale medio del 28,2%, continuano a essere un motore trainante fondamentale.

Serviranno sempre più profili specializzati

Il presidente Gay prosegue evidenziando che le dinamiche del mercato digitale sono sempre più legate alla trasformazione digitale, all’economia, al capitale umano, alla sostenibilità e ai nuovi rischi cibernetici. La domanda di competenze digitali specializzate è in aumento, con una crescente richiesta di profili capaci di comprendere la complessità aziendale e di sfruttare il digitale per sostenere le operazioni.

Il pericolo dei cyber-attacchi

Il rapporto sul “Digitale in Italia” include anche un capitolo dedicato alla cybersicurezza e un’analisi del digitale nella Pubblica Amministrazione. Nel 2023, gli attacchi informatici sono aumentati, con particolare preoccupazione per i danni causati. La spesa per la cybersecurity è cresciuta del 13%, con un interesse significativo nei settori della Sanità e della Pubblica Amministrazione. In conclusione, il 2024 si prospetta come un anno cruciale, con la leadership del G7, il rinnovo delle istituzioni europee e lo sviluppo del PNRR. 

Smart Home: nel futuro accessi sempre più digitali grazie al progresso tecnologico

Come viene percepito dal pubblico il futuro delle serrature nelle abitazioni, e qual è il ruolo che svolgerà la tecnologia nel rafforzamento della sicurezza delle stesse? In poche parole, come accederemo alle nostre smart home tra 10 anni?
A queste domande risponde la survey condotta dalla società ISEO Ultimate Access Technologies su un campione di oltre 300 intervistati. La ricerca indaga il futuro della gestione accessi e la percezione dei consumatori in merito all’evoluzione della tecnologia.

Più in particolare, l’obiettivo della survey è quello di investigare come i consumatori immaginano l’evoluzione tecnologica nel campo dello smart access, e se ritengono che nei prossimi dieci anni i progressi digitali renderanno le abitazioni più sicure. Ma garantendo, allo stesso tempo, una gestione degli accessi più semplice.

Come si si apriranno le serrature di casa tra 10 anni?

Per quanto riguarda il metodo con cui si apriranno le serrature di casa tra dieci anni è emerso che la maggioranza relativa degli intervistati, pari al 36%, immagina che le impronte digitali saranno il metodo più diffuso, mentre un significativo 28% è convinto che si continuerà a utilizzare la chiave tradizionale.

Una percentuale simile, il 27% pensa invece che tra dieci anni le porte delle abitazioni si apriranno con gli occhi, mentre un numero di utenti decisamente minore, solo il 9%, crede, addirittura, che basterà utilizzare il pensiero.

La tecnologia renderà le case più sicure?

Considerando il tema più ampio dell’impatto che avrà l’evoluzione tecnologica sulla sicurezza delle abitazioni e sulla gestione degli accessi, la stragrande maggioranza degli intervistati, ben il 71%, è convinta che la tecnologia renderà le nostre case più sicure in futuro.

Il 22%, invece, sottolinea che sebbene la tecnologia possa semplificare l’accesso, non ne garantirà necessariamente una maggiore sicurezza. Ed è solo il 5% degli utenti intervistati a dichiarare di avere poca fiducia nei metodi digitali.

Obiettivo: garantire la totale libertà di movimento

ISEO Ultimate Access Technologies opera nel campo delle soluzioni meccaniche ed elettroniche per la sicurezza e la gestione intelligente degli accessi. L’obiettivo aziendale è quello di garantire la totale libertà di movimento attraverso la filosofia Ultimate Access Technologies.

Rc auto: rincari per oltre 765.000 automobilisti 

Le tariffe Rc auto continuano a crescere, con effetti negativi anche sugli automobilisti virtuosi. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2023 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 618,55 euro, vale a dire il 35% in più rispetto a dodici mesi prima.

Va ancora peggio agli oltre 765.000 automobilisti italiani che a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2023 quest’anno vedranno peggiorare la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc.
“L’inflazione, che nel nostro Paese rimane ancora su livelli elevati, gioca un ruolo chiave sia sul costo di riparazione delle auto sia sul costo medio dei sinistri, fattori che inevitabilmente pesano sull’aumento delle tariffe”, spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it.

In calo gli automobilisti colposi

Dall’analisi del comparatore, realizzata su un campione di oltre 800.000 preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2023, emerge però che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa rispetto allo scorso anno è in calo del 7%.
E se a livello nazionale la percentuale di automobilisti che nel 2023 hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,33%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.

In Toscana, Liguria, Sardegna più sinistri con colpa

Scorrendo la graduatoria delle aree in cui si è registrato percentualmente il maggior numero di denunce di incidenti con colpa, al primo posto si posiziona la Toscana, dove il 3,02% degli automobilisti vedrà quest’anno aumentare il premio dell’Rc auto.

Seguono i guidatori di Liguria (2,89%) e Sardegna (2,76%). Le percentuali più basse, invece, sono state rilevate in Trentino-Alto Adige (1,57%), Basilicata (1,78%) e Friuli-Venezia Giulia (1,82%).
Se si limita l’analisi alle province italiane, Biella (4,28%) è quella con la maggiore percentuale di sinistri con colpa denunciati, davanti a Massa-Carrara (4,27%) e Cagliari (3,58%). Belluno e Vibo Valentia quelle invece con meno ricorsi alle assicurazioni (entrambe 1,15%), seguite da Pordenone (1,36%).

Identikit di chi vedrà peggiorare la classe di merito

Fra gli uomini la percentuale di chi ha dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,16%, valore più basso rispetto a quello rilevato tra le donne (2,62%).
Quanto al profilo anagrafico, gli automobilisti appartenenti alla fascia 35-44 anni e 19-21 anni sono quelli che hanno denunciato il minor numero di incidenti con colpa. Tra loro, la percentuale di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito è pari rispettivamente solo all’1,98 e all’1,99%.

I 25-34enni sono invece il 2,15%, e gli over 65 hanno registrato la percentuale più alta (2,80%).
Gli agenti di commercio sono poi risultati coloro che in percentuale hanno dichiarato con più frequenza un sinistro con colpa (3,55%), e che quindi vedranno aumentare il premio Rc auto. Seguono i pensionati (2,83%) e i liberi professionisti (2,66%).

Economia: perchè gli italiani temono il 2024?

Il 2023 volge al termine: Ipsos ha chiesto agli italiani se dal punto di vista economico temono l’arrivo del nuovo anno. E oltre la metà degli intervistati (56%) dichiara di temere il 2024. Soltanto il 35% afferma di guardare al nuovo anno con serenità, e il 9% non si esprime.

I sondaggi politici Ipsos vengono presentati durante la trasmissione DiMartedì. In particolare, hanno indagato le opinioni delle italiane e degli italiani rispetto ai provvedimenti presenti nella manovra finanziaria del Governo, le pensioni, la decisione presa dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano contro la trasmissione televisiva ‘Un giorno da pecora’, la condizione economica in vista del nuovo anno, e ‘l’episodio’ accaduto durante la Prima della Scala.

“Il Governo vuole fare cassa sui pensionati”

Dal sondaggio emerge come la maggioranza delle persone intervistate (57%) condivide l’opinione che ‘Il Governo vuole fare cassa sui pensionati’, al contrario, una quota minore (29%) ritiene che ‘Il Governo stia dalla parte dei pensionati’. Il 14% non si esprime al riguardo.

Quanto alla decisione presa dal ministro Sangiuliano di diffidare la trasmissione satirica ‘Un giorno da pecora’ dal prenderlo in giro, la maggioranza degli intervistati (63%) dichiara di non essere d’accordo, sostenendo che la satira va lasciata libera di scherzare su tutti.
È soltanto il 22% a essere favorevole alla decisione presa dal ministro, e credere che i ministri vadano rispettati anche dalla satira. Il 15% non ha un’opinione al riguardo.

Viva l’Italia antifascista, il grido durante la Prima della Scala

I sondaggi politici Ipsos hanno indagato anche le opinioni in merito all’episodio accaduto durante la Prima della Scala, quando una persona presente tra il pubblico ha gridato ‘Viva l’Italia antifascista’.

L’identificazione da parte della Digos dello spettatore è stata giudicata come un ‘brutto segnale’ dalla metà degli italiani. Il 39%, invece, sostiene sia stato un normale controllo e l’11% non si esprime al riguardo.

La maggioranza è salda, ma più per mancanza di alternative 

La maggioranza di governo è salda, ma più per mancanza di alternative che per un reale apprezzamento della popolazione nei suoi confronti.
Secondo Ipsos, infatti, gran parte degli italiani, il 53%, pensa che la politica economica del Governo sia stata inefficace. Solo il 37% sostiene il contrario, mentre il 10% non si esprime.

Del resto, a causa dell’inflazione e del rallentamento della crescita sono ben pochi, il 17%, quelli che affermano che grazie all’esecutivo le condizioni di vita personali sono migliorate.
Ben il 69% risponde seccamente di no. Anche qui non sono pochissimi quelli che non si esprimono o sono indecisi, il 14%.

Cyberattacchi basati sull’AI: un fenomeno in evoluzione

Sono due i report di Sophos X-Ops dedicati all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale da parte del cybercrimine. Il primo, The Dark Side of AI: Large-Scale Scam Campaigns Made Possible by Generative AI, dimostra come nel futuro potranno essere sfruttate tecnologie come ChatGPT per perpetrare frodi su vasta scala e a fronte di competenze tecniche minime.
Il secondo, Cybercriminals Can’t Agree on GPTs, rileva come nonostante le potenzialità dell’AI, alcuni cybercriminali siano ancora lontani dall’adozione degli LLM (Large Language Model) come ChatGPT, rimanendo scettici e perfino preoccupati circa il ricorso alla AI per gli  attacchi.

Integrazione dell’AI generativa nelle truffe “classiche”

È prevedibile che i criminali sfruttino le nuove tecnologie per automatizzare le loro attività. Se le email di spam sono state un passo avanti importante nella tecnologia al servizio delle truffe l’AI è destinata a fare lo stesso.
Se esistesse una tecnologia AI in grado di creare minacce automatizzate complete, prima verrebbe utilizzata.

“Abbiamo già assistito all’integrazione di elementi di AI generativa nelle truffe classiche, come testi o fotografie prodotti da AI, per adescare vittime – dichiara Ben Gelman, senior data scientist di Sophos -. Tuttavia, creando un sistema per la generazione di siti fraudolenti su vasta scala ben più avanzato dei tool attualmente impiegati dai criminali, abbiamo la particolare opportunità di analizzare la minaccia, e prepararci ad affrontarla prima che possa proliferare”.

GPT, opinioni discordi tra i cybercriminali

Sebbene il ricorso alla AI da parte dei cybercriminali sia solo all’inizio all’interno del dark web si discute sulle potenzialità di questa tecnologia ai fini del social engineering.
Sophos X-Ops ha già verificato l’impiego di AI nelle criptotruffe, scoprendo che la maggioranza dei post riguardava la vendita di account ChatGPT compromessi, e dei cosiddetti ‘jailbreak’, sistemi che permettono di aggirare le protezioni integrate negli LLM in modo da poterli sfruttare per obiettivi illeciti.

Sono stati anche trovati dieci derivati da ChatGPT che possono essere usati per lanciare cyberattacchi e sviluppare malware.
Le reazioni di fronte a questi tool e altre applicazioni illecite degli LLM non sono però univoche. Molti criminali temono addirittura che gli autori di queste imitazioni di ChatGPT stiano tentando di truffarli.

Più scetticismo che entusiasmo

In due dei quattro forum del dark web analizzato a fronte di solo 100 post dedicati all’AI ben 1.000 erano sul tema criptovalute.
“Alcuni cybercriminali hanno provato a creare malware o tool di attacco mediante LLM, ma i risultati sono stati alquanto rudimentali e spesso accolti con scetticismo dagli altri utenti – aggiunge Christopher Budd, director, X-Ops research Sophos -. In un caso, un cybercriminale deciso a dimostrare le potenzialità di ChatGPT ha rivelato inavvertitamente informazioni significative sulla sua reale identità. Abbiamo persino trovato numerosi articoli d’opinione relativi ai possibili effetti negativi dell’AI sulla società e alle implicazioni etiche del suo utilizzo. In altre parole, almeno per ora, pare che i dibattiti sugli LLM in corso tra cybercriminali siano gli stessi di chiunque altro”. 

Immobili: frena la compravendita, la domanda si sposta sugli affitti

A quanto emerge dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che ha analizzato le performance immobiliari dei principali 13 mercati italiani, nel 2023 il 7,3% della domanda si è spostata dall’acquisto all’affitto, accentuando la pressione su un comparto già saturo.
In generale, l’erosione del potere di acquisto delle famiglie, associata alle difficoltà di accesso al credito, ha penalizzato le prospettive del comparto immobiliare.

Nel corso dell’anno a ridursi non è stato tanto l’interesse della domanda potenziale, che in Italia si mantiene su livelli elevati, ma le difficoltà riscontrate dalle famiglie a finalizzare l’acquisto di un’abitazione hanno fatto crescere l’interesse per il mercato degli affitti

Compravendite residenziali: -12,5%

“L’improvvisa carenza di ossigeno al mercato immobiliare italiano è dovuta alla mancata indicizzazione dei redditi e dalle accresciute difficoltà di accesso al credito derivante dall’impennata del costo del denaro – si legge nel rapporto -. Politiche creditizie più prudenti unitamente alla frenata della domanda si ripercuotono sui volumi di mutui erogati, che registrano un arretramento del -29% nell’anno in corso, con una conseguente diminuzione delle compravendite nell’ordine del -13%”. 

Considerando le compravendite residenziali, se nel 2022 si era registrato un rallentamento della crescita (+4,7% annuo), la flessione tendenziale semestrale (primo semestre 2023/primo semestre 2022) si è attestata al -12,5% per un totale di 50mila scambi in meno. 

I valori di acquisto si confermano rigidi

La risposta dei valori immobiliari alle condizioni di contesto è stata, ancora una volta, improntata alla rigidità. 
Nel secondo semestre 2023 la variazione semestrale dei prezzi si è attestata tra l’estremo inferiore delle abitazioni in ottimo stato di Cagliari (-1,3%) e quello superiore rappresentato da Milano (+1,3%).

In generale, nella media dei principali mercati italiani, sono le abitazioni in ottimo stato a far segnare una variazione negativa di modesta entità (-0,1% su base semestrale), mentre si arresta la crescita dei prezzi di abitazioni in buono stato (+0,5%). 
Nel secondo semestre 2923 il parziale spostamento di interesse verso il mercato degli affitti ha portato a una vera e propria ascesa dei canoni (+2,1%), con incrementi compresi tra il 3-4% di Milano, Firenze e Torino fino al +5% di Bologna.

Un settore fortemente ridimensionato

Negli ultimi 10 anni il trend dei tempi medi di vendita è stato discendente, ma l’attuale congiuntura mette in luce un’attenuazione della flessione, consolidando i livelli raggiunti nel primo semestre 2023.
A tale tendenza fanno eccezione Bologna, Milano e Roma, nelle quali l’inversione di rotta, ovvero, l’allungamento dei tempi di vendita, appare più netto. Nei maggiori mercati sono necessari meno di 5 mesi per concludere una trattativa, e considerando il segmento della locazione, la forbice varia dal mese e mezzo a poco più di due mesi. 

Insomma, il settore immobiliare italiano chiuderà il 2023 fortemente ridimensionato rispetto all’esuberanza del biennio precedente. E se per il segmento abitativo si prevede il protrarsi della debolezza anche per il 2024, sul versante corporate le condizioni per il rilancio potrebbero essere prossime.