Shopping, perchè gli italiani amano l’online ma non rinunciano allo store?

Secondo l’indagine europea “Lo stato dello shopping 2024”, condotta da ShopFully in collaborazione con Offerista Group, i consumatori italiani risultano tra i più legati al negozio fisico. Anche se sempre più persone acquistano online, circa il 64% degli italiani preferisce ritirare i prodotti direttamente in negozio, e l’81% di loro fa acquisti aggiuntivi durante la visita al punto vendita. Inoltre, cresce la quota di consumatori sotto i 25 anni che prediligono l’esperienza fisica del negozio, con il 76% che apprezza la possibilità di toccare con mano i prodotti.

Il negozio fisico resta centrale nel processo di acquisto

In un panorama in cui la digitalizzazione sta assumendo un ruolo sempre più centrale a livello globale, il negozio fisico continua a essere il punto di riferimento per gli acquisti dei consumatori europei. ShopFully, azienda leader nel settore del Drive to Store, presenta i risultati dell’indagine “Lo stato dello shopping 2024”, frutto della collaborazione con Offerista Group. Il sondaggio, condotto nel mese di febbraio di quest’anno su circa 11.000 utenti delle proprie app in 8 Paesi europei, offre un’analisi approfondita delle preferenze dei consumatori del continente.

I risultati della survey rivelano che il 95% dei consumatori italiani preferisce fare acquisti nei negozi fisici, e tra questi, il 65% predilige addirittura fare acquisti esclusivamente in negozio. In questo contesto, l’Italia si posiziona al secondo posto tra i Paesi oggetto dell’indagine, seguita dalla Spagna con il 92% di consumatori fedeli al negozio fisico. Anche se in Francia e in Germania il negozio fisico rimane un canale importante per gli acquisti, il 13% dei francesi e il 12% dei tedeschi preferisce l’acquisto online.

Shopping sul posto specie per alimentari, prodotti per la casa e arredo

La preferenza dei consumatori italiani per i negozi fisici riguarda soprattutto i settori alimentare e delle bevande (98%), seguiti da cura del corpo e articoli per la casa (90%) e arredamento (86%). Per quanto riguarda gli acquisti online, c’è un maggiore interesse per l’elettronica (36%) e i giocattoli (34%), ma il negozio fisico rimane comunque il canale preferito. Anche quando si tratta di acquisti online, circa il 64% degli italiani opta per il ritiro in negozio e l’81% di loro effettua acquisti aggiuntivi direttamente in punto vendita.

Il valore di poter provare e toccare

Per il 68% dei consumatori italiani intervistati, il principale vantaggio del negozio fisico è la possibilità di provare, vedere e toccare il prodotto di persona. Questa percentuale aumenta al 76% tra gli utenti sotto i 25 anni, dimostrando l’apprezzamento dei giovani per l’esperienza fisica. Un altro vantaggio del negozio fisico è la possibilità di accedere a sconti esclusivi (40%). Se da un lato la maggior parte degli acquisti avviene nei negozi fisici, dall’altro l’83% dei consumatori utilizza canali digitali per informarsi sui prodotti prima di acquistare, con una predilezione per le piattaforme e le app che offrono volantini digitali (64%) e i marketplace online (40%).

La tecnologia fondamentale per raggiungere i consumatori

Stefano Portu, CEO & Founder di ShopFully, ha commentato che il retail sta attraversando una trasformazione dove la tecnologia e il digitale diventano strumenti necessari per raggiungere i consumatori in modo personalizzato ed efficace. Le promozioni giocano un ruolo cruciale nelle scelte di acquisto, con il 94% dei consumatori che ne dà grande importanza.

Gli italiani sono particolarmente attenti alle promozioni e più della metà di loro è propensa a cercarle durante tutto l’anno, non solo in periodi specifici come il Black Friday o il Natale. Il 70% degli italiani è anche disposto a provare marchi diversi se ci sono sconti o offerte, considerando che il potere d’acquisto non dovrebbe aumentare nel 2024 secondo il 55% dei partecipanti alla survey.

Perchè gli italiani cercano buone notizie?

Perchè gli italiani sono sempre più alla ricerca di buone notizie? Perchè le cosiddette “good news” diventano un antidoto per migliorare l’umore e riscoprire il lato positivo della vita quotidiana, spaziando dalla famiglia all’amore, dall’amicizia ai piccoli gesti di ogni giorno.

È questa la constatazione emersa da uno studio demoscopico condotto da AstraRicerche, intitolato “Un mondo più buono,” commissionato da Mulino Bianco, che mira a cambiare la prospettiva quotidiana per ricordare agli italiani che il bene esiste.

Otto su dieci hanno bisogno di positività

L’indagine rivela che otto italiani su dieci sentono il bisogno di orientarsi verso notizie positive a causa della percezione di una prevalenza netta di informazioni negative diffuse dai media. Sette persone su dieci condividono questa opinione, e ciò riflette sullo stato d’animo, con quasi il 40% degli italiani manifestando sentimenti di pessimismo e preoccupazione. La ricerca ha dato vita a una campagna di comunicazione intitolata “C’è un mondo più buono” per sostenere questo messaggio di positività.

La cronaca nera abbatte l’ottimismo

Le notizie di cronaca nera risultano essere la principale causa di abbassamento del morale degli italiani (43,0%), superando storie di altruismo, generosità e bontà (19,2%), notizie di attualità internazionale (14,6%) e nazionale (12,3%). Nonostante il 39,7% trovi difficoltà nell’individuare il lato positivo del mondo circostante, un italiano su quattro ci riesce abbastanza.

Nonostante la realtà descritta dagli intervistati sia considerata impegnativa, rimangono prevalenti i sentimenti positivi, come la curiosità (58,1%), l’interesse (52,9%), l’entusiasmo e l’eccitazione (37,7%).

Piacciono le notizie positive legate all’economia

Le notizie positive influenzano direttamente l’umore di oltre il 60% degli italiani quando diffuse dai media. Tra le notizie positive desiderate per il 2024, primeggiano una maggiore disponibilità economica (22,4%) e un miglioramento dello stato di salute personale o dei propri cari (17,9%). A livello globale, più di 4 italiani su 10 auspicherebbero la cessazione delle guerre.

Le news? Si leggono al mattino

La consultazione delle notizie avviene prevalentemente al mattino per oltre il 40% degli italiani, e le fonti preferite di informazione positiva sono i canali digitali: il 50% considera internet (siti web, giornali online, portali) come la fonte principale, seguito dai social network (41,4%). La televisione occupa un ruolo meno significativo, con il 31,9%.

San Valentino? Gli italiani lo festeggiano con una cena a casa

Il 14 febbraio è tradizionalmente la giornata più romantica dell’anno. Così gli italiani festeggiano San Valentino in compagnia della loro metà. Ma come lo faranno? Lo rivela una ricerca condotta da DoveConviene, l’app dedicata a semplificare lo shopping, che ha scoperto che il 65% degli italiani ha dichiarato di voler optare per i festeggiamenti a casa, con una cena a due.

Questa tendenza riflette non solo il desiderio di privacy e relax assicurato dalle mura domestiche, ma anche un cambio di rotta in fatto di consumi. E l’amore non c’entra!

Non solo privacy, ma anche risparmio

La scelta di rimanere a casa  non è guidata soltanto dalla volontà di trascorrere una serata in intimità, ma anche da una certa attenzione al portafoglio. In un periodo in cui l’inflazione continua a impattare sulle abitudini di acquisto, quasi il 77% dei consumatori sceglierà di celebrare l’amore nel comfort del proprio domicilio per risparmiare.E, perchè no, scegliendo prodotti in promozione per allestire il menù.

Menù a due e a quattro mani

Il 52% degli italiani sorprende la propria metà con un menu realizzato personalmente, mentre il 24% opta per una preparazione a quattro mani, coinvolgendo il partner in un’esperienza culinaria all’insegna dell’intimità e del divertimento.

Nella scelta degli ingredienti per il menù ideale, i consumatori danno la preferenza a cibi sani e leggeri (43%) senza tralasciare il piacere di piatti raffinati, prediligendo ingredienti di qualità e gourmet (37%). Tale attenzione si riflette anche nella modalità di acquisto, poiché il 93% degli italiani si recherà nei negozi fisici per poter scegliere di persona i prodotti di migliore qualità.

In tavola pesce, pasta, risotto e dolce

In tavola, spazio a piatti a base di pesce fresco (31%), pasta fresca e risotti (30%), prediligendo opzioni leggere e perfette per una cena tradizionale e raffinata senza appesantire lo stomaco. A San Valentino non può ovviamente mancare il dessert per concludere la cena in dolcezza. In questo contesto, oltre il 51% degli italiani preferisce acquistare il dolce in pasticceria, evitando inconvenienti e assicurandosi di concludere la serata con un tocco di classe.

La tradizionale torta, scelta dal 41% degli italiani, rimane il dolce preferito per festeggiare, seguita dal semifreddo al cucchiaio (31%). Per i più golosi, che rappresentano oltre un quarto dei consumatori (26%), non mancherà  un dolce al cioccolato.

Smart Home: nel futuro accessi sempre più digitali grazie al progresso tecnologico

Come viene percepito dal pubblico il futuro delle serrature nelle abitazioni, e qual è il ruolo che svolgerà la tecnologia nel rafforzamento della sicurezza delle stesse? In poche parole, come accederemo alle nostre smart home tra 10 anni?
A queste domande risponde la survey condotta dalla società ISEO Ultimate Access Technologies su un campione di oltre 300 intervistati. La ricerca indaga il futuro della gestione accessi e la percezione dei consumatori in merito all’evoluzione della tecnologia.

Più in particolare, l’obiettivo della survey è quello di investigare come i consumatori immaginano l’evoluzione tecnologica nel campo dello smart access, e se ritengono che nei prossimi dieci anni i progressi digitali renderanno le abitazioni più sicure. Ma garantendo, allo stesso tempo, una gestione degli accessi più semplice.

Come si si apriranno le serrature di casa tra 10 anni?

Per quanto riguarda il metodo con cui si apriranno le serrature di casa tra dieci anni è emerso che la maggioranza relativa degli intervistati, pari al 36%, immagina che le impronte digitali saranno il metodo più diffuso, mentre un significativo 28% è convinto che si continuerà a utilizzare la chiave tradizionale.

Una percentuale simile, il 27% pensa invece che tra dieci anni le porte delle abitazioni si apriranno con gli occhi, mentre un numero di utenti decisamente minore, solo il 9%, crede, addirittura, che basterà utilizzare il pensiero.

La tecnologia renderà le case più sicure?

Considerando il tema più ampio dell’impatto che avrà l’evoluzione tecnologica sulla sicurezza delle abitazioni e sulla gestione degli accessi, la stragrande maggioranza degli intervistati, ben il 71%, è convinta che la tecnologia renderà le nostre case più sicure in futuro.

Il 22%, invece, sottolinea che sebbene la tecnologia possa semplificare l’accesso, non ne garantirà necessariamente una maggiore sicurezza. Ed è solo il 5% degli utenti intervistati a dichiarare di avere poca fiducia nei metodi digitali.

Obiettivo: garantire la totale libertà di movimento

ISEO Ultimate Access Technologies opera nel campo delle soluzioni meccaniche ed elettroniche per la sicurezza e la gestione intelligente degli accessi. L’obiettivo aziendale è quello di garantire la totale libertà di movimento attraverso la filosofia Ultimate Access Technologies.

Economia: perchè gli italiani temono il 2024?

Il 2023 volge al termine: Ipsos ha chiesto agli italiani se dal punto di vista economico temono l’arrivo del nuovo anno. E oltre la metà degli intervistati (56%) dichiara di temere il 2024. Soltanto il 35% afferma di guardare al nuovo anno con serenità, e il 9% non si esprime.

I sondaggi politici Ipsos vengono presentati durante la trasmissione DiMartedì. In particolare, hanno indagato le opinioni delle italiane e degli italiani rispetto ai provvedimenti presenti nella manovra finanziaria del Governo, le pensioni, la decisione presa dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano contro la trasmissione televisiva ‘Un giorno da pecora’, la condizione economica in vista del nuovo anno, e ‘l’episodio’ accaduto durante la Prima della Scala.

“Il Governo vuole fare cassa sui pensionati”

Dal sondaggio emerge come la maggioranza delle persone intervistate (57%) condivide l’opinione che ‘Il Governo vuole fare cassa sui pensionati’, al contrario, una quota minore (29%) ritiene che ‘Il Governo stia dalla parte dei pensionati’. Il 14% non si esprime al riguardo.

Quanto alla decisione presa dal ministro Sangiuliano di diffidare la trasmissione satirica ‘Un giorno da pecora’ dal prenderlo in giro, la maggioranza degli intervistati (63%) dichiara di non essere d’accordo, sostenendo che la satira va lasciata libera di scherzare su tutti.
È soltanto il 22% a essere favorevole alla decisione presa dal ministro, e credere che i ministri vadano rispettati anche dalla satira. Il 15% non ha un’opinione al riguardo.

Viva l’Italia antifascista, il grido durante la Prima della Scala

I sondaggi politici Ipsos hanno indagato anche le opinioni in merito all’episodio accaduto durante la Prima della Scala, quando una persona presente tra il pubblico ha gridato ‘Viva l’Italia antifascista’.

L’identificazione da parte della Digos dello spettatore è stata giudicata come un ‘brutto segnale’ dalla metà degli italiani. Il 39%, invece, sostiene sia stato un normale controllo e l’11% non si esprime al riguardo.

La maggioranza è salda, ma più per mancanza di alternative 

La maggioranza di governo è salda, ma più per mancanza di alternative che per un reale apprezzamento della popolazione nei suoi confronti.
Secondo Ipsos, infatti, gran parte degli italiani, il 53%, pensa che la politica economica del Governo sia stata inefficace. Solo il 37% sostiene il contrario, mentre il 10% non si esprime.

Del resto, a causa dell’inflazione e del rallentamento della crescita sono ben pochi, il 17%, quelli che affermano che grazie all’esecutivo le condizioni di vita personali sono migliorate.
Ben il 69% risponde seccamente di no. Anche qui non sono pochissimi quelli che non si esprimono o sono indecisi, il 14%.

Google Meet: pelle più liscia e denti più bianchi durante le videochiamate

Una novità annunciata il 18 ottobre durante l’aggiornamento di Google Workspace. Google sta introducendo nuove funzionalità ‘estetiche’ a Meet, la sua app di videoconferenza. Si tratta di possibilità molto richieste dagli utenti, quelle di poter applicare effetti di abbellimento e ritocco del volto durante le videochiamate.

Attualmente le funzionalità sono in fase di implementazione solo sulla piattaforma per dispositivi mobili Android e iOS degli utenti che adottano le nuove funzioni della app in versione beta. L’accesso esteso agli altri account è programmato per il 28 ottobre, mentre entro la fine del 2023 la funzione di ritocco verrà introdotta anche su Meet per il web.

Levigatura della pelle, schiarimento delle occhiaie e sbiancamento dei denti

Al momento sono due le modalità ritratto disponibili e che consentono di apportare diverse correzioni estetiche, in particolare, levigatura della pelle, schiarimento delle occhiaie e sbiancamento dei denti.

La prima è la modalità Discreta, che come suggerisce il nome offre correzioni ‘leggere’. La seconda, invece, è la modalità Levigatura, ed è un po’ più incisiva nelle migliorie apportate all’aspetto.
Indipendentemente dalla modalità scelta, Google sostiene che gli utenti potranno apportare ‘leggere correzioni all’aspetto’ fisico in tempo reale, e aggiunge che la funzione di ritocco non è stata progettata per apportare modifiche sostanziali.

Il ritocco sarà disponibile solo per utenti con account premium o business

Il ritocco risulterà comunque disattivato per impostazione predefinita, e potrà quindi essere attivato nelle impostazioni di Google Meet.

La funzione sarà però disponibile solo per gli utenti con account Google premium, tra cui Business Standard, Business Plus, Enterprise Essentials, Education Plus, Google One e Google Workspace Individual. 
Gli utenti con un account Google personale non avranno quindi accesso a questa funzione.

La concorrenza applica addirittura il trucco virtuale

Nonostante l’ampia diffusione di filtri ed effetti di levigatura del viso su altre app legate ai video, come TikTok e Instagram, è sorprendente che Google ci abbia messo così tanto tempo per introdurre strumenti simili su Meet. 
Al contrario, app concorrenti di videoconferenza come Microsoft Teams e Zoom offrono già una varietà di funzionalità di ‘miglioramento’, che non si limitano a sfocare la pelle degli utenti, ma applicano addirittura effetti di trucco virtuale, riporta Adnkronos.

In ogni caso,  riferisce DayFRitalian, gli utenti di Meet potranno visualizzare le modifiche prima di avviare una chiamata per vedere se gli piace il loro aspetto. Sarà comunque possibile attivare la funzione durante una chiamata: per farlo, premere i tre punti nell’angolo in basso a destra dello schermo e selezionare Impostazioni. Da lì, scorrere semplicemente verso il basso e abilitare l’opzione Ritratto modificato nella sezione Video.

Noleggio auto a lungo termine: un trend positivo inarrestabile  

Il 2022 per il settore del noleggio auto è stato particolarmente positivo. Secondo i dati di Aniasa, l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio, della sharing mobility e dell’automotive digital, il noleggio auto ha immatricolato circa 365mila vetture, con una quota complessiva di quasi il 28%. E nel primo semestre 2023 ha raggiunto una quota del 33% del totale dei veicoli nuovi messi su strada in Italia, immatricolando oltre 308mila vetture da gennaio a giugno, con una crescita del 47%. La crescita del settore è una tendenza che sembra inarrestabile, e che sta proseguendo anche quest’anno, confermando l’apprezzamento da parte di aziende, professionisti e privati, nonché il ruolo chiave ricoperto nella mobilità sostenibile.

Aumentano i privati che lo scelgono a lungo termine

A trainare il mercato è il noleggio auto a lungo termine (oltre 302mila vetture immatricolate nel 2022, +19%), una formula sempre più gettonata come alternativa all’acquisto dell’auto, e che ha raggiunto a livello nazionale una flotta di 1 milione e 197 mila veicoli. Con quasi 1 veicolo su 3 immatricolato per il noleggio a lungo termine, la locazione è una modalità sempre più gradita non solo dalle imprese ma anche dai privati, che oggi usano 163mila veicoli noleggiati con questa modalità (circa il 14% del totale dei mezzi a nolo circolanti in Italia).

Le ragioni del successo

I motivi di questo trend sono molteplici. Oltre alla possibilità di pagare un canone mensile a prezzo fisso per tutta la durata del contratto (da 12 o 24 mesi a 60 o 72 mesi a seconda della compagnia), c’è la convenienza della formula tutto compreso. Nel canone sono infatti incluse le principali spese da sostenere, come immatricolazione del veicolo, assicurazione e manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nella maggior parte dei contratti sono compresi anche altri servizi utili, come l’assistenza stradale 24/7 in Italia e in Europa e la telematica. Inoltre è possibile personalizzare il noleggio, ad esempio aggiungendo nel canone un veicolo sostitutivo, pneumatici a plafond o la polizza assicurativa per la tutela legale.

Il ruolo nella transizione ecologica

I privati che optano per questa formula possono avere a disposizione una vettura sempre nuova e aggiornata nella dotazione tecnologica e nei dispositivi di sicurezza, tutelandosi da una serie di inconvenienti come la svalutazione commerciale, l’obsolescenza del mezzo o l’introduzione di nuove normative antinquinamento. Il noleggio auto a lungo termine sta poi trainando le immatricolazioni di vetture elettriche e ibride plug-in, affermandosi come una soluzione molto apprezzata per chi desidera scegliere un veicolo alimentato a batteria. In base ai dati Aniasa, nel primo semestre 2023 il noleggio ha immatricolato il 34% delle vetture elettriche e il 63% delle plug-in. Quest’ultime sono dotate sia di un motore termico a benzina (più raramente diesel) sia di un propulsore elettrico, per percorrere fino a 60-70 km senza produrre emissioni di CO2.

Tempo di tornare a scuola: ma come sarà il back to school nel futuro?

Come si svolgerà il ‘rituale’ del ritorno a scuola nel futuro? Sarà ancora necessario comprare penne, matite, quaderni o indossare una cartella? Si studieranno le stesse materie anche fra trent’anni?
Da sempre, per studenti e genitori, il rientro a scuola è un momento particolarmente importante. Finiscono le vacanze estive e si torna lentamente ai ritmi della vita di tutti i giorni, tra compiti da finire e acquisti di libro e materiale scolastico. GoStudent, piattaforma di ripetizioni online, ha pubblicato un rapporto dal titolo ‘La fine della scuola come l’abbiamo sempre conosciuta: il mondo dell’istruzione nel 2050’, realizzato insieme alla professoressa ed esperta di futuro Tracey Follows, nominata da Forbes tra le Top 50 female Futurists in the world.

Il ruolo centrale della tecnologia nel progresso dell’istruzione

La tecnologia svolgerà sicuramente un ruolo centrale nel continuo progresso dell’istruzione, con fattori come l’integrazione dell’Intelligenza artificiale che comporterà una personalizzazione dell’apprendimento. Entro il 2050, ad esempio, attraverso i cervello-computer gli studenti saranno in grado di assimilare conoscenze immediate e gli insegnanti potranno adottare un approccio più olistico verso i ragazzi, focalizzandosi non più nell’impartire nozioni, ma con un occhio di riguardo sulla loro salute e il loro benessere. Secondo il Future of Education Report 2023 redatto da GoStudent, in Italia i ragazzi sono tra i più desiderosi di tecnologia nelle rispettive scuole (79%,), secondi solo alla Spagna e davanti a Regno Unito, Francia e Germania.

Il rientro in aula, per come lo conosciamo, sarà un lontano ricordo

Al contempo, però, c’è poca fiducia che l’Italia possa adeguarsi in futuro a queste novità. Circa 2 studenti su 10 faticano a credere di avere più AI o più realtà virtuale per l’apprendimento.
“Con i rapidi progressi tecnologici, siamo sull’orlo di un’esplosione tecnologica che cambierà il modo in cui opera il mondo intero – commenta Tracey Follows -. L’istruzione sarà l’epicentro di questo cambiamento. Il passaggio all’apprendimento immersivo, alla personalizzazione basata sull’Intelligenza artificiale e al monitoraggio continuo è destinato a rivoluzionare il modo in cui apprendiamo e ci adattiamo”.
Di conseguenza anche il rientro a scuola, per come lo conosciamo, sarà un lontano ricordo.

Nel 2050 l’apprendimento sarà guidato dalle passioni degli studenti

Nel 2050, insomma, l’apprendimento non sarà più guidato dalle materie a cui le scuole danno la priorità, ma dalle passioni dello studente. E i programmi di studio verranno adattati secondo gli interessi dei ragazzi. Non solo, grazie a test genetici vi sarà la possibilità di intercettare le materie a cui si è più predisposti. Le lezioni saranno tenute sia dal vivo da insegnanti professionisti e accademici, ma anche all’interno di un mondo completamente immersivo. Nei prossimi 30 anni, riferisce Italpress, ogni lavoro diventerà in qualche modo un lavoro tecnologico. Di conseguenza sebbene l’informatica, la programmazione e l’analisi dei dati siano già in crescita, costituiranno la base di tutti i corsi di formazione. E la maggior parte degli studenti avrà una conoscenza di base in tutte queste materie.

Piscine Jacuzzi da esterno: il Lusso di una SPA nel tuo giardino

In primo piano

Se stai cercando un modo per rilassarti e goderti il lusso di un profondo benessere nel verde del tuo giardino, le piscine Jacuzzi da esterno potrebbero essere la soluzione ideale per te.

Grazie all’azione combinata di acqua calda egetti massaggianti infatti, le Jacuzzi da esterno offrono un’esperienza piacevole senza doversi recare in un centro benessere.

Perché scegliere una piscina Jacuzzi da esterno?

Una piscina Jacuzzi da esterno offre numerosi vantaggi rispetto al recarsi in una SPA tradizionale o centro benessere.

Innanzitutto è estremamente comoda, poiché puoi usarla in qualsiasi momento senza dover prenotare un appuntamento.

Inoltre, le Jacuzzi da esterno sono progettate per resistere alle intemperie, il che significa che puoi goderti la tua oasi di benessere all’aperto tutto l’anno, indipendentemente dal clima.

Oltre a questo, considera le piscine da esterno sono anche un’ottimo elemento visivo da inserire nel tuo giardino, dato che aggiungono un tocco di eleganza e di lusso.

Le caratteristiche delle piscine Jacuzzi da esterno

Questa vasche con idromassaggio sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni e stili, che ti permettono di scegliere quella che meglio si adatta allo stile della tua abitazione o necessità di spazio.

Prima di accennare alle caratteristiche, diciamo che ti farà piacere sapere che questi elemetni offrono anche la possibilità di poter scegliere tra tanti optional,  tra questi luci a LED, cascate e getti personalizzabili, che puoi utilizzare per creare l’esperienza di una SPA perfetta e su misura per te.

Dimensioni:le piscine Jacuzzi da esterno sono disponibili in varie dimensioni, a partire dalle piscine per due persone, fino alle piscine più grandi che possono ospitare fino a sette persone o quelle con tre lounges. Quindi, se vuoi un’esperienza più intima o se preferisci invitare amici e familiaria fare il bagno con te, c’è sempre una Jacuzzi da esterno che può soddisfare le tue esigenze.

Materiali: le Jacuzzi da esterno sono realizzate con materiali di alta qualità, che resistono alle intemperie e all’usura. Ad esempio, molte di queste sono realizzate con materiali quali vetroresina, acrilico, PVC o legno, che garantiscono resistenza alle macchie e facilità di pulizia. Inoltre, molte piscine Jacuzzi da esterno sono anche dotate di una copertura isotermica.

Getti massaggianti: una delle principali fonti di benessere delle piscine Jacuzzi da esterno sono i classici getti massaggianti, che ti offrono un’esperienza pari a quella di una SPA. I getti possono essere personalizzati per soddisfare le tue esigenze specifiche, ovvero il poter concentrare il massaggio sulle aree in cui ne hai maggiormente bisogno. Inoltre, molte piscine Jacuzzi da esterno offrono anche la possibilità di sfruttare l’aromaterapia con oli essenziali, per un benessere ancora più intenso.

Luci a LED: le luci a LED sono una tipica caratteristica aggiuntiva delle moderne vasche Jacuzzi con idromassaggio. Esse possono essere utilizzate per illuminare l’acqua, creando un’atmosfera rilassante e romantica anche quando la minipiscina non è in uso. Inoltre, alcuni modelli offrono anche la possibilità di usufruire delle luci a LED colorate, che puoi utilizzare per creare un’esperienza ancora più piacevole.

Cascate: le cascate sono un interessante optional per le minipiscine da esterno, soprattutto per quanti necessitano del massaggio piacevole che la forza dell’acqua è in grado di esercitare, ad esempio nella zona della cervicale. Le cascate possono essere utilizzate anche semplicemente per creare un’atmosfera pacifica e tranquilla, che ti aiuta a rilassarti e a liberarti dallo stress.

Come scegliere la Jacuzzi da esterno perfetta per te

Quando si sceglie una Jacuzzi da esterno, ci sono diverse cose da considerare per un acquisto ponderato. Innanzitutto, devi decidere quale dimensione si adatti meglio alle tue esigenze in base agli spazi disponibili.

Inoltre, dovresti pensare ben all’esatta ubicazione della piscina nel tuo giardino, considerando che potresti avvertire il bisogno di una certa privacy: meglio posizionarla dunque dove sguardi indiscreti non possano arrivare.

Conclusioni

Le piscine Jacuzzi da esterno sono l’ideale se stai cercando una soluzione comoda e lussuosa per goderti il benessere direttamente in casa tua.

Con la loro combinazione di acqua calda e getti massaggianti infatti, unite ad un design elegante e le caratteristiche luci a LED che le contraddistinguono, ti offrono un’esperienza di benessere completa all’aperto.

Bandiere Blu 2023: le spiagge top sono in Liguria e Puglia 

Sono le spiagge della Liguria e della Puglia le più belle d’Italia, e comandano la classifica delle Bandiere Blu 2023 stilata dalla Foundation for Environmental Education (Fee). Con riconoscimenti a 226 Comuni e 84 approdi turistici, in questa edizione 2023 si nota un trend di crescita delle località Bandiera Blu rispetto al precedente anno. I Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento sono infatti 16 in più rispetto ai 210 dello scorso anno. Di questi, 17 sono nuovi ingressi e uno il Comune non confermato. In sintesi, 226 Comuni italiani per complessive 458 spiagge, che corrispondono a circa l’11% delle spiagge premiate a livello mondiale. 

Sedici nuovi ingressi e un’uscita: Cattolica

In particolare, la Liguria segna 2 nuovi ingressi, Laigueglia e Sori, e raggiunge 34 località. La Puglia sale a 22 riconoscimenti con 4 nuovi Comuni, Gallipoli, Isole Tremiti, Leporano, Vieste.
Alle prime due regioni seguono, con 19 Bandiere, Campania e Toscana, entrambe con un nuovo ingresso, rispettivamente San Mauro Cilento e Orbetello, e la Calabria, con due nuove Bandiere Blu, Catanzaro e Rocca Imperiale. Le Marche salgono a 18, con un nuovo ingresso, Porto San Giorgio, la Sardegna conferma le sue 15 località, l’Abruzzo resta a 14, la Sicilia a 11, il Lazio a 10. Rimangono invariate anche le 10 bandiere del Trentino Alto Adige, mentre l’Emilia Romagna vede premiate 9 località, con un’uscita, Cattolica, e un nuovo ingresso, Gatteo.

Laghi: le Bandiere sono 21

Sono riconfermate le 9 Bandiere del Veneto, e la Basilicata conferma le sue 5 località. Si registrano poi 2 nuovi ingressi in Piemonte, San Maurizio D’Opaglio e Verbania, che ottiene 5 Bandiere, il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 dell’anno precedente, e la Lombardia sale a 3 Comuni Bandiera Blu, con due nuovi ingressi, Sirmione e Toscano Maderno. Il Molise conquista 2 Bandiere con un nuovo Comune, Termoli. Complessivamente, quest’anno le Bandiere sui laghi sono 21, con 4 nuovi ingressi.

Circa un quarto di tutte le spiagge italiane

“Anche quest’anno registriamo un notevole incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 226 con 17 nuovi ingressi. Una progressione che cresce di anno in anno: basti pensare che nel 1987, primo anno, i Comuni Bandiera Blu in Italia sono 37, nel 1997 arrivano a 48, nel 2007 a 97, nel 2017 diventano 164, fino ad arrivare a oggi, con sempre più località che si avvicinano al percorso facendo una chiara scelta di campo per la sostenibilità – commenta Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia -. I Comuni Bandiere Blu rappresentano circa un quarto di tutte le spiagge italiane. Parliamo di eccellenze del turismo nazionale che possono contare su una strategia articolata e una visione che non tralascia alcun elemento presente sul territorio”.