Intelligenza artificiale: l’impatto sul lavoro dei graphic designer

L’impatto dell’AI sul modo di generare contenuti è indubbio, ma la domanda che preoccupa è se l’AI renderà il lavoro del graphic designer superato, o metterà a rischio i posti di lavoro nei settori creativi.
Per Cinzia Marotta, Adobe Guru e Adobe Instructor, coordinatrice dell’area Graphic Design di Musa Formazione, e titolare di un’agenzia di grafica e comunicazione visiva, il rischio c’è.
“Così come è già avvenuto nel corso della storia, in tanti momenti in cui il progresso ha fatto un balzo in avanti. Ci troviamo esattamente nella condizione dell’atleta che si accinge a saltare. Come andrà il salto dipende da tanti fattori, interni ed esterni all’atleta. E proprio come l’atleta si allena e si prepara, il professionista ha bisogno di studiare e aggiornarsi per ottenere risultati migliori”.

Nessun professionista potrà mai competere con la velocità dell’AI

Le intelligenze artificiali possono compiere connessioni, fare analisi e generare risultati basandosi e utilizzando materiali e informazioni reperibili in un database.
“Se consideriamo la vastità delle risorse disponibili in rete e la velocità con cui le AI ‘lavorano’ è chiaro che nessun professionista potrà mai competere con loro – spiega Marotta -. Davanti a una richiesta per il progetto di un documentario sui luoghi impervi della Terra, impaginato come uno storyboard, occorreranno 2 giorni lavorativi e un team di 2 grafici. Con il ricorso all’AI basteranno 3 ore”.

Non è il progresso a creare fenomeni deviati

Attualmente l’AI generativa non fa che obbedire a un ordine, ma “la progettazione, l’idea sono ancora esclusive degli umani – continua Marotta -. Tutto il tempo risparmiato per il reperimento e la modifica delle immagini può essere destinato alla parte creativa. Nelle immagini che l’AI generativa ci propone, l’estetica prevarrà con requisiti ben definiti – aggiunge Marotta -. Ma c’è il rischio di una massificazione con una perdita di qualità comunicativa. Senza considerare che poi potremmo abituarci a mostruosità irreali, ritenendole i nuovi standard”. Insomma, non è il progresso a creare fenomeni deviati, ma l’uso che si fa degli strumenti.

Per fronteggiare le novità occorre prepararsi

Secondo Marotta, “abbiamo un’occasione unica, possiamo cogliere la grande opportunità di utilizzare uno strumento eccezionale per raggiungere i nostri scopi nel migliore dei modi, oppure combatterla inutilmente o, peggio, lasciarci sopraffare. La strada da percorrere è sempre la stessa, l’unica che funziona sempre: quella dell’informazione e della formazione. Dobbiamo conoscere a fondo questo strumento e imparare a padroneggiarlo. Il primo passo per crearsi una solida preparazione, che nessuna AI potrà eguagliare, è partire dalle basi, dalla cultura grafica, dai criteri della comunicazione visiva, dalle tecniche di progettazione – puntualizza Marotta -. Insomma, bisogna acquisire le conoscenze e le competenze indispensabili per diventare un professionista. Su questa solida base, unita all’esperienza sul campo, saremo in grado di ‘ordinare’ all’AI di svolgere alcuni compiti per noi”. 

Indice di fiducia, a luglio risale quello delle imprese

A luglio, l’indice di fiducia delle imprese in Italia ha registrato un aumento, passando da 108,2 a 109,1, recuperando in parte le perdite dei due mesi precedenti. Questa crescita è stata determinata principalmente dai settori dei servizi e delle costruzioni. D’altra parte, l’indice di fiducia dei consumatori si è ridotto, sebbene sia rimasto sopra la media del periodo gennaio-giugno 2023, scendendo da 108,6 a 106,7. Questo andamento è stato reso noto dall’Istat, che ha segnalato “un netto peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale, incluse le aspettative sulla disoccupazione, e delle prospettive economiche personali”. Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono peggiorate, ad eccezione dei giudizi sulla convenienza di risparmiare nella fase attuale.

Peggiorano i giudizi dei cittadini

Le quattro serie di indicatori calcolati mensilmente riflettono le variazioni registrate dalle singole variabili: il clima economico e il clima futuro hanno registrato una diminuzione, passando rispettivamente da 127,6 a 123,4 e da 118,4 a 115,0; il clima personale e quello corrente sono diminuiti in modo più contenuto, passando rispettivamente da 102,2 a 101,1 e da 102,0 a 101,0.

I più ottimisti? I comparti dei servizi, del commercio e delle costruzioni

Riguardo alle imprese, tutti i settori indagati hanno registrato un aumento dell’indice di fiducia, ad eccezione di quello manifatturiero. Nel dettaglio, l’indice di fiducia è aumentato nei servizi di mercato (da 103,7 a 105,6), nel commercio al dettaglio (da 110,5 a 111,2) e soprattutto nelle costruzioni (da 162,5 a 166,5); al contrario, nel settore manifatturiero, l’indice è diminuito (da 100,2 a 99,3).
Per quanto riguarda le componenti degli indici di fiducia, nel settore manifatturiero sono peggiorati i giudizi sugli ordini, ma sono aumentate le aspettative sul livello della produzione, mentre le scorte sono rimaste sostanzialmente stabili. Nei settori dei servizi di mercato e delle costruzioni, tutte le componenti riflettono un’ottimistica visione del futuro, mentre nel commercio al dettaglio, giudizi favorevoli sulle vendite si accompagnano a un aumento delle opinioni sulle scorte e a una diminuzione delle aspettative sulle vendite.

Cala la domanda per le imprese manifatturiere?

Per quanto riguarda le domande rivolte alle imprese manifatturiere trimestralmente, si è stimata una diminuzione del numero di imprese che segnalano ostacoli alla produzione per la terza rilevazione consecutiva (la relativa percentuale è passata dal 39,3% stimato ad aprile 2023 al 38,2% di luglio 2023); tra queste ultime, cresce la quota di imprese che evidenziano, tra gli ostacoli stessi, l’insufficienza della domanda.

Imprese di Milano, Monza Brianza e Lodi: dati positivi malgrado l’instabilità

Emerge dal Rapporto annuale ‘Milano Produttiva’, realizzato dal Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: il tessuto imprenditoriale dei tre territori lombardi risponde positivamente al clima di instabilità. Nel 2022 complessivamente sono 468.890 le imprese registrate, di cui 389.733 attive, distribuite in 311.739 aziende nella provincia di Milano, 64.021 in quella di Monza Brianza e 13.973 in quella di Lodi.
Rispetto al 2021 l’incremento è dell’1,6%, percentuale che assume ancora più valore se paragonata al dato lombardo (-0,2%) e nazionale (-0,7%). Nel 2022 il saldo tra imprese iscritte e cessate si attesta a + 9.012, con un incremento del +1,9%. Milano si conferma motore trainante (+1,8%), seguita da Monza Brianza (+1%). La provincia di Lodi si è mantenuta su un livello di assoluta parità rispetto al 2021.

L’export regge le pressioni e sale a quasi 75 miliardi 

L’internazionalizzazione crea nuove opportunità alle aziende, con le esportazioni che reggono le pressioni e salgono a quasi 75 miliardi (+23,1%). I dati dei primi 3 mesi del 2023 indicano, tuttavia, un rallentamento rispetto all’ultimo trimestre 2022, primo segnale della frenata che si sta verificando nel commercio mondiale. Nel 2022 prosegue poi il trend positivo delle importazioni (+20,4%) e delle esportazioni (+23,1%) nelle tre province. La performance migliore è quella del Lodigiano, che con una crescita del 39,6% dell’export e del 37,9% dell’import, in termini percentuali cresce di più rispetto a Milano (import +18,2%, export +22%) e Monza Brianza (import +24,6%, export +21,7%).
Milano, tuttavia, conferma il suo primato in Italia per il valore sia delle esportazioni (56 miliardi) sia delle importazioni (89 miliardi).

Crescita diffusa per tutti i settori produttivi  

Le indagini congiunturali dei settori per il 2022 indicano uno scenario di crescita diffusa su tutti i territori. Il settore manifatturiero ha registrato un incremento significativo della produzione industriale, in particolare a Milano (+6,8%) e Monza Brianza (+7,5%), mentre ha avuto un impatto più limitato a Lodi (+3,9%). Ripresa consistente anche per l’artigianato nelle province di Milano (+9,7%) e Monza Brianza (+7,1%), con effetti più ridotti nel Lodigiano (+1,9%). Il settore dei servizi ha evidenziato una crescita del fatturato principalmente a Milano (+15,9%) e in Monza Brianza (+16,2%), e in maniera più contenuta, nella provincia di Lodi (+7,8%).

Valore aggiunto: nel 2023 aumenta grazie a servizi e costruzioni

Inoltre, il commercio al dettaglio ha registrato un incremento di fatturato intenso nell’area metropolitana di Milano (+10,3%) e nella provincia di Monza Brianza (+8,4%), con risultati minori nel Lodigiano (+3,6%). Le previsioni per il 2023 stimano un aumento del valore aggiunto (+1,1%), guidato da servizi (+1,3%) e costruzioni (+2,4%), che bilanceranno il calo previsto per industria (-0,2%) e agricoltura (-1,9%). Nel 2024 le previsioni indicano un rallentamento della crescita del valore aggiunto dei tre territori (+0,8%), che si rifletterà anche sulle singole aree: la città metropolitana di Milano (+0,9%), la provincia di Lodi (+0,8%) e Monza Brianza (+0,3%).

Intelligenza artificiale e settore assicurativo: una rivoluzione in arrivo 

L’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente l’industria assicurativa, con implicazioni senza precedenti in termini di aumento della competizione tra gli operatori di mercato.
Ma per il 44% delle Compagnie assicurative la tecnologia emergente con maggiore capacità di applicazione è l’Intelligenza Artificiale Generativa. Secondo lo studio Digital Disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo, realizzato da EY con il supporto IIA – Italian Insurtech Association e il sostegno di Liferay, sebbene il potenziale dell’utilizzo di questa tecnologia sia ampiamente riconosciuto dai player assicurativi, quasi la metà delle Compagnie intervistate non l’ha ancora adottata all’interno del proprio business. E solo il 7% riferisce un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, principalmente per la gestione dei sinistri.

Resta il gap di competenze tecniche da colmare

La principale barriera nell’adozione di tecnologie emergenti nel settore rimane il gap di competenze tecniche, per il quale si rende funzionale un processo di formazione del personale (70%).  Un gap dovuto alla difficoltà nel reperire le giuste risorse e al disallineamento fra linee IT e di business (69%), fattore che ostacola la trasformazione digitale nel settore.
Per la maggior parte degli intervistati, quindi, emerge la necessità di creare una mentalità aziendale innovativa e accrescere le competenze all’interno dell’organizzazione, intervenendo su processi e metodologie di lavoro per cogliere efficacemente il contesto di cambiamento in corso.

Robotica e Intelligent Automation

Il potenziale riconosciuto alle nuove tecnologie all’interno del settore assicurativo viene comunque confermato dai dati della ricerca. Tra i vantaggi connessi all’utilizzo di AI Generativa gli intervistati sono concordi nell’individuare l’efficientamento dei processi esistenti (89%) e il miglioramento della relazione con la clientela (78%) 
In ogni caso, a oggi le tecnologie emergenti maggiormente utilizzate sono Robotica e Intelligent Automation (96%), di cui le principali applicazioni riguardano la gestione dei sinistri (70%) e la sottoscrizione ed emissione delle polizze (54%). 

IoT e sensoristica avanzata

Inoltre, il 74% degli intervistati ha già implementato, a diversi livelli di maturità anche IoT e sensoristica avanzata per una più accurata quotazione del rischio (70%) e per lo sviluppo di prodotti parametrici (70%). I benefici riscontrati dall’utilizzo di queste tecnologie, riporta Adnkronos, riguardano principalmente l’estensione dell’offerta e il miglioramento della relazione con i clienti (67%). Scarse applicazioni emergono, invece, per blockchain e metaverso. Nonostante si ritenga che l’impiego di queste tecnologie possa rafforzare il brand e migliorare la relazione con la clientela, la quasi totalità del campione fatica a vedere vantaggi e casi d’uso concreti.
“La sfida cruciale ora è adattare un mercato ancora ancorato a dettami analogici per sfruttare appieno il potenziale rivoluzionario dell’AI – commenta Gerardo di Francesco, Segretario Generale di IIA -, riprogettando processi e operatività”.

Piscine Jacuzzi da esterno: il Lusso di una SPA nel tuo giardino

In primo piano

Se stai cercando un modo per rilassarti e goderti il lusso di un profondo benessere nel verde del tuo giardino, le piscine Jacuzzi da esterno potrebbero essere la soluzione ideale per te.

Grazie all’azione combinata di acqua calda egetti massaggianti infatti, le Jacuzzi da esterno offrono un’esperienza piacevole senza doversi recare in un centro benessere.

Perché scegliere una piscina Jacuzzi da esterno?

Una piscina Jacuzzi da esterno offre numerosi vantaggi rispetto al recarsi in una SPA tradizionale o centro benessere.

Innanzitutto è estremamente comoda, poiché puoi usarla in qualsiasi momento senza dover prenotare un appuntamento.

Inoltre, le Jacuzzi da esterno sono progettate per resistere alle intemperie, il che significa che puoi goderti la tua oasi di benessere all’aperto tutto l’anno, indipendentemente dal clima.

Oltre a questo, considera le piscine da esterno sono anche un’ottimo elemento visivo da inserire nel tuo giardino, dato che aggiungono un tocco di eleganza e di lusso.

Le caratteristiche delle piscine Jacuzzi da esterno

Questa vasche con idromassaggio sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni e stili, che ti permettono di scegliere quella che meglio si adatta allo stile della tua abitazione o necessità di spazio.

Prima di accennare alle caratteristiche, diciamo che ti farà piacere sapere che questi elemetni offrono anche la possibilità di poter scegliere tra tanti optional,  tra questi luci a LED, cascate e getti personalizzabili, che puoi utilizzare per creare l’esperienza di una SPA perfetta e su misura per te.

Dimensioni:le piscine Jacuzzi da esterno sono disponibili in varie dimensioni, a partire dalle piscine per due persone, fino alle piscine più grandi che possono ospitare fino a sette persone o quelle con tre lounges. Quindi, se vuoi un’esperienza più intima o se preferisci invitare amici e familiaria fare il bagno con te, c’è sempre una Jacuzzi da esterno che può soddisfare le tue esigenze.

Materiali: le Jacuzzi da esterno sono realizzate con materiali di alta qualità, che resistono alle intemperie e all’usura. Ad esempio, molte di queste sono realizzate con materiali quali vetroresina, acrilico, PVC o legno, che garantiscono resistenza alle macchie e facilità di pulizia. Inoltre, molte piscine Jacuzzi da esterno sono anche dotate di una copertura isotermica.

Getti massaggianti: una delle principali fonti di benessere delle piscine Jacuzzi da esterno sono i classici getti massaggianti, che ti offrono un’esperienza pari a quella di una SPA. I getti possono essere personalizzati per soddisfare le tue esigenze specifiche, ovvero il poter concentrare il massaggio sulle aree in cui ne hai maggiormente bisogno. Inoltre, molte piscine Jacuzzi da esterno offrono anche la possibilità di sfruttare l’aromaterapia con oli essenziali, per un benessere ancora più intenso.

Luci a LED: le luci a LED sono una tipica caratteristica aggiuntiva delle moderne vasche Jacuzzi con idromassaggio. Esse possono essere utilizzate per illuminare l’acqua, creando un’atmosfera rilassante e romantica anche quando la minipiscina non è in uso. Inoltre, alcuni modelli offrono anche la possibilità di usufruire delle luci a LED colorate, che puoi utilizzare per creare un’esperienza ancora più piacevole.

Cascate: le cascate sono un interessante optional per le minipiscine da esterno, soprattutto per quanti necessitano del massaggio piacevole che la forza dell’acqua è in grado di esercitare, ad esempio nella zona della cervicale. Le cascate possono essere utilizzate anche semplicemente per creare un’atmosfera pacifica e tranquilla, che ti aiuta a rilassarti e a liberarti dallo stress.

Come scegliere la Jacuzzi da esterno perfetta per te

Quando si sceglie una Jacuzzi da esterno, ci sono diverse cose da considerare per un acquisto ponderato. Innanzitutto, devi decidere quale dimensione si adatti meglio alle tue esigenze in base agli spazi disponibili.

Inoltre, dovresti pensare ben all’esatta ubicazione della piscina nel tuo giardino, considerando che potresti avvertire il bisogno di una certa privacy: meglio posizionarla dunque dove sguardi indiscreti non possano arrivare.

Conclusioni

Le piscine Jacuzzi da esterno sono l’ideale se stai cercando una soluzione comoda e lussuosa per goderti il benessere direttamente in casa tua.

Con la loro combinazione di acqua calda e getti massaggianti infatti, unite ad un design elegante e le caratteristiche luci a LED che le contraddistinguono, ti offrono un’esperienza di benessere completa all’aperto.

Tecnologie emergenti: se più accessibili favoriscono l’avvio di una nuova era

Il diffuso e crescente accesso alle tecnologie emergenti sta inaugurando una nuova era per la creatività, la società e la privacy. Secondo le previsioni del rapporto Accenture Life Trends 2023 le aziende dovranno prepararsi a modificare i modelli di business. Solo così potranno mantenere il passo con il cambiamento dei comportamenti dei clienti, che trovano sempre più valore nelle nuove tecnologie emergenti. Il Rapporto identifica i macro-movimenti globali del comportamento umano che plasmano business, cultura e società nel 2023. In particolare, la necessità di imparare a vivere ai tempi della permacrisis, la volontà di sentirsi parte delle comunità online, la mancanza dei benefici intangibili legati al modo di lavorare più tradizionale, l’utilizzo diffuso di tecnologie come l’AI per accelerare la creatività e la fine della crisi dell’identità digitale posta dai portafogli digitali.

La vita quotidiana si sta modificando 

Il mondo sta passando da una catastrofe globale all’altra, ma le persone si adattano all’instabilità, oscillando tra quattro possibili risposte. Lotta, fuga, concentrazione e immobilità influenzeranno gli acquisti e il modo in cui si considerano i brand. In un mondo instabile, poi, le persone cercano gruppi a cui sentono di appartenere. Di conseguenza, i brandmoderni saranno costruiti come comunità, ridisegnando la fedeltà e il coinvolgimento con il marchio. E mentre continua il dibattito sul ritorno in ufficio, tutti hanno sentito la perdita di benefici intangibili come, ad esempio, gli incontri casuali con i colleghi. Le conseguenze di questa perdita diventano chiare. Senza il coinvolgimento personale, le aziende rischiano di perdere mentorship, innovazione, cultura e capacità di inclusione.

L’intelligenza artificiale diventa il copilota della creatività

L’AI è un nuovo strumento del processo creativo per tutti. Ormai le reti neurali sono disponibili per creare linguaggi, immagini e musica con pochissimo sforzo e senza il bisogno di competenze tecniche. Anche gli sviluppi nell’ambito dell’AI stanno arrivando sul mercato a una velocità sorprendente. In scala, si tratta di una svolta incredibile per la creatività. Le aziende devono quindi considerare come distinguersi nel ‘marasma’ di contenuti generati dall’AI e come utilizzarla per migliorare la velocità e l’originalità dell’innovazione.

Portafogli digitali in un mondo senza cookies

L’uso, e l’abuso, dei dati personali è da tempo in attesa di trasformazione. La trasparenza e la fiducia nelle esperienze dei brand online stanno di pari passo rapidamente diminuendo. Ma il controllo dei propri dati potrebbe presto tornare agli utenti. I portafogli digitali contenenti token (che rappresentano metodi di pagamento, documenti d’identità, carte fedeltà e altro ancora) consentiranno alle persone di decidere quanti dati condividere con aziende, e perfino di venderli a queste ultime.
Questa è un’ottima notizia per i brandi dati che le persone forniranno direttamente saranno ancora più preziosi delle informazioni di terze parti, che non saranno più raccolte in un mondo senza cookie.

Nel 2022 il 59% degli italiani fa shopping online. I consigli per un e-commerce sicuro

Se nel nostro Paese la corsa dello shopping online è in accelerazione, le ragioni secondo molti analisti sono molteplici, e vanno dalla comodità e velocità delle transazioni a un maggiore engagement rispetto allo shopping nei negozi fisici. Nel 2022 in Italia dei nostri connazionali ha fatto acquisti online, e il settore dell’e-commerce ha raggiunto in totale 48 miliardi di euro, con una crescita del 21% rispetto al 2021. Ma lo shopping online è anche sicuro? Extraconomy, il marketplace per privati ed e-commerce, aiuta a identificare un sito sospetto attraverso una serie di suggerimenti per gli utenti. Extraconomy consente di pagare attraverso la moneta tradizionale e allo stesso tempo di usufruire di un sistema di cashback al 50%. Ma nel prossimo futuro ha intenzione di affiancare una terza modalità di pagamento attraverso una propria cripto-moneta EXC, già in fase di crowfunding.

Controllare la reputazione del sito e la presenza di un certificato SSL

“Controllare la reputazione del sito cercando reclami o commenti da parte di altri utenti e verificare l’esistenza di un indirizzo fisico e un numero di telefono, sono le prime informazioni da considerare – ha spiegato Anderson Cavalcanti, project manager di Extraconomy -. È importante poi la presenza di un certificato SSL, perché un sito di e-commerce sicuro e serio deve averlo come garanzia. Inoltre gli e-commerce fraudolenti sono riconoscibili spesso da immagini di bassa qualità o errori grammaticali”.

Prevenire le frodi con l’AI e le tecnologie di machine learning

L’evoluzione della tecnologia di prevenzione delle frodi e-commerce è a un punto di svolta, riporta Adnkronos, e gli esperti ricordano che per fronteggiare la sempre maggiore abilità dei cybercriminali ora vengono utilizzati strumenti di Intelligenza artificiale attraverso tecnologie di machine learning.
Questi modelli analitici possono infatti rilevare anomalie e indicatori di frode in tempo reale, contribuendo così a bloccare le transazioni sospette.

Impronte digitali, riconoscimento facciale, analisi vocale e autenticazione a più fattori

“Anche la tecnologia biometrica basata sulle impronte digitali, il riconoscimento facciale o l’analisi vocale sono sempre più utilizzati, perché difficili da contraffare”, ha precisato Anderson Cavalcanti. A questo si aggiunge l’autenticazione a più fattori (MFA), che sta diventando una pratica sempre più comune per implementare un ulteriore livello di protezione, poiché include passaggi come i codici di verifica inviati tramite SMS, le impronte digitali, il riconoscimento facciale o i token di sicurezza.

Allarme per nuove applicazioni fraudolente su Google Play

I truffatori cercano costantemente soluzioni innovative per portare a termine le frodi. Si adattano velocemente alle tendenze sociali, attirando gli utenti con offerte irresistibili. Recentemente, gli esperti di Kaspersky hanno svelato una serie di applicazioni fraudolente su Google Play, che sfruttano argomenti di attualità sui media, come l’Intelligenza artificiale, i chatbot, le criptovalute e i legami con il magnate della tecnologia Elon Musk per rubare dati personali attraverso false app e siti web di phishing. Queste frodi sfruttano il desiderio degli utenti di ‘fare soldi’ facilmente. Una volta ottenute le informazioni, i criminali telefonano alla vittima e la convincono a investire denaro, promettendo guadagni particolarmente elevati.

Attirati dalla promessa di guadagni strepitosi

Le app analizzate da Kaspersky propongono guadagni strepitosi, promettendo profitti quotidiani fino a 9.000 dollari con un investimento iniziale di soli 250 dollari. Inoltre, le app sostengono che gli utenti non hanno bisogno di alcuna competenza tecnica e garantiscono un’esperienza sicura.
Tuttavia, quando le vittime installano e poi lanciano l’app, sono obbligati a inserire informazioni personali, come nome, numero di telefono ed email. Una volta inviati i propri dati, appare un messaggio in cui si comunica che la registrazione è avvenuta con successo e che riceveranno la chiamata da parte di un broker per ulteriori informazioni.

Per iniziare a guadagnare la vittima trasferisce denaro nel portafoglio del truffatore

In questo scenario fraudolento, la vittima riceve una chiamata dal truffatore che dà informazioni dettagliate sul sistema di investimento. Per iniziare a guadagnare, è necessario trasferire il denaro nel portafoglio del truffatore In questo modo la vittima perde i propri soldi e non ricava alcun profitto. Inoltre, i dati ottenuti con questi attacchi possono arrivare sui forum utilizzati per scopi illeciti.
Ma oltre alle applicazioni fasulle, i ricercatori di Kaspersky hanno identificato anche pagine di phishing che utilizzano strutture e tecniche simili. Ed è molto probabile che questi attacchi di phishing siano organizzati dallo stesso responsabile della diffusione delle app false.

Esche allettanti dal design ingannevole

Tutto questo indica che i truffatori stanno diversificando i propri metodi per ottenere profitti e stanno cercando di colpire quante più vittime possibili. Il team di Kaspersky ha quindi contattato Google per avvisare delle app fraudolente presenti nello store Google Play.
“I truffatori continuano a perfezionare le proprie tattiche per sfruttare le ultime tendenze e le nuove tecnologie – dichiara Igor Golovin, Security Expert di Kaspersky -. Da app fasulle a pagine di phishing, ricorrono a esche allettanti e design ingannevoli per colpire gli utenti. Diversificando i metodi di attacco, questi cybercriminali mirano a raggiungere il massimo delle proprie potenziali vittime. È necessario che gli utenti siano attenti, cauti e consapevoli delle minacce presenti nel panorama digitale”. 

Cos’è un chatbot? Quattro italiani su dieci non lo sanno 

Quasi la metà degli italiani non sa cos’è un chatbot, e l’86% preferisce il dialogo con un operatore umano. Inoltre, il 30% di chi non ha mai usato un chatbot ammette di non averlo trovato sui siti che ha visitato. Infatti, in Italia il chatbot è ancora poco diffuso sui siti delle aziende, che si avvalgono di tecnologie di vecchia generazione. E questo origina negli utenti una percezione negativa.
È quanto emerge dall’indagine commissionata da indigo a Dynata con l’obiettivo di analizzare la percezione che i consumatori hanno dei chatbot, il gradimento di questa tecnologia come strumento per comunicare con i brand, e i suoi sviluppi futuri.

Poco preciso e poco empatico

Secondo l’indagine, nella classifica degli strumenti più utilizzati per dialogare con le aziende il chatbot resta al terzo posto (47%), dopo email (73%) e call center (59%).
Tra gli aspetti che dissuadono maggiormente i consumatori dall’utilizzo del chatbot, oltre alla preferenza per il dialogo (46%), c’è il timore di non essere capiti (44%) e di ricevere risposte non accurate (34%). Al tempo stesso, circa il 50% degli italiani dichiara che sarebbe invogliato a utilizzare i chatbot se questi fossero più precisi, il 26% cerca nello strumento maggiore empatia, il 20% rapidità nelle risposte.

Giovani più ottimisti su Intelligenza Artificiale e ChatGpt

Ma in questo quadro le nuove generazioni guardano invece con ottimismo ai chatbot, collegando questa tecnologia al progresso dell’Intelligenza Artificiale. Il 55% di chi ha meno di 24 anni ammette infatti che ChatGpt ha migliorato la percezione dei chatbot, riporta Adnkronos, mentre per il 64% degli under24 l’AI porterà progresso nella società. Insomma, “Dall’indagine di Dynata emerge un quadro in cui conoscenza, aspettativa e soddisfazione dei consumatori sono fattori strettamente connessi” sottolinea Gianluca Maruzzella, Co-founder & Ceo di indigo.ai.

La percezione negativa dell’AI applicata alla comunicazione aziendale

“Da un lato – spiega Maruzzella – c’è una fascia di consumatori che non si è ancora approcciata al chatbot o che sconta esperienze di comunicazione frustranti con i brand, dovute a chatbot di vecchia generazione poco empatici. Soprattutto quest’ultimo aspetto ha contribuito ad alimentare negli ultimi anni una percezione negativa dell’AI applicata alla comunicazione aziendale. Dall’altra – aggiunge il manager – ci sono le nuove generazioni che conoscono ChatGpt e guardano all’Intelligenza Artificiale come uno strumento parte del quotidiano: da utilizzatori già rodati di chatbot, sono maggiormente consapevoli del potenziale che può offrire un chatbot di nuova generazione che utilizza l’Intelligenza Artificiale”.

Bandiere Blu 2023: le spiagge top sono in Liguria e Puglia 

Sono le spiagge della Liguria e della Puglia le più belle d’Italia, e comandano la classifica delle Bandiere Blu 2023 stilata dalla Foundation for Environmental Education (Fee). Con riconoscimenti a 226 Comuni e 84 approdi turistici, in questa edizione 2023 si nota un trend di crescita delle località Bandiera Blu rispetto al precedente anno. I Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento sono infatti 16 in più rispetto ai 210 dello scorso anno. Di questi, 17 sono nuovi ingressi e uno il Comune non confermato. In sintesi, 226 Comuni italiani per complessive 458 spiagge, che corrispondono a circa l’11% delle spiagge premiate a livello mondiale. 

Sedici nuovi ingressi e un’uscita: Cattolica

In particolare, la Liguria segna 2 nuovi ingressi, Laigueglia e Sori, e raggiunge 34 località. La Puglia sale a 22 riconoscimenti con 4 nuovi Comuni, Gallipoli, Isole Tremiti, Leporano, Vieste.
Alle prime due regioni seguono, con 19 Bandiere, Campania e Toscana, entrambe con un nuovo ingresso, rispettivamente San Mauro Cilento e Orbetello, e la Calabria, con due nuove Bandiere Blu, Catanzaro e Rocca Imperiale. Le Marche salgono a 18, con un nuovo ingresso, Porto San Giorgio, la Sardegna conferma le sue 15 località, l’Abruzzo resta a 14, la Sicilia a 11, il Lazio a 10. Rimangono invariate anche le 10 bandiere del Trentino Alto Adige, mentre l’Emilia Romagna vede premiate 9 località, con un’uscita, Cattolica, e un nuovo ingresso, Gatteo.

Laghi: le Bandiere sono 21

Sono riconfermate le 9 Bandiere del Veneto, e la Basilicata conferma le sue 5 località. Si registrano poi 2 nuovi ingressi in Piemonte, San Maurizio D’Opaglio e Verbania, che ottiene 5 Bandiere, il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 dell’anno precedente, e la Lombardia sale a 3 Comuni Bandiera Blu, con due nuovi ingressi, Sirmione e Toscano Maderno. Il Molise conquista 2 Bandiere con un nuovo Comune, Termoli. Complessivamente, quest’anno le Bandiere sui laghi sono 21, con 4 nuovi ingressi.

Circa un quarto di tutte le spiagge italiane

“Anche quest’anno registriamo un notevole incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 226 con 17 nuovi ingressi. Una progressione che cresce di anno in anno: basti pensare che nel 1987, primo anno, i Comuni Bandiera Blu in Italia sono 37, nel 1997 arrivano a 48, nel 2007 a 97, nel 2017 diventano 164, fino ad arrivare a oggi, con sempre più località che si avvicinano al percorso facendo una chiara scelta di campo per la sostenibilità – commenta Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia -. I Comuni Bandiere Blu rappresentano circa un quarto di tutte le spiagge italiane. Parliamo di eccellenze del turismo nazionale che possono contare su una strategia articolata e una visione che non tralascia alcun elemento presente sul territorio”.