Nel 2022 il 59% degli italiani fa shopping online. I consigli per un e-commerce sicuro

Se nel nostro Paese la corsa dello shopping online è in accelerazione, le ragioni secondo molti analisti sono molteplici, e vanno dalla comodità e velocità delle transazioni a un maggiore engagement rispetto allo shopping nei negozi fisici. Nel 2022 in Italia dei nostri connazionali ha fatto acquisti online, e il settore dell’e-commerce ha raggiunto in totale 48 miliardi di euro, con una crescita del 21% rispetto al 2021. Ma lo shopping online è anche sicuro? Extraconomy, il marketplace per privati ed e-commerce, aiuta a identificare un sito sospetto attraverso una serie di suggerimenti per gli utenti. Extraconomy consente di pagare attraverso la moneta tradizionale e allo stesso tempo di usufruire di un sistema di cashback al 50%. Ma nel prossimo futuro ha intenzione di affiancare una terza modalità di pagamento attraverso una propria cripto-moneta EXC, già in fase di crowfunding.

Controllare la reputazione del sito e la presenza di un certificato SSL

“Controllare la reputazione del sito cercando reclami o commenti da parte di altri utenti e verificare l’esistenza di un indirizzo fisico e un numero di telefono, sono le prime informazioni da considerare – ha spiegato Anderson Cavalcanti, project manager di Extraconomy -. È importante poi la presenza di un certificato SSL, perché un sito di e-commerce sicuro e serio deve averlo come garanzia. Inoltre gli e-commerce fraudolenti sono riconoscibili spesso da immagini di bassa qualità o errori grammaticali”.

Prevenire le frodi con l’AI e le tecnologie di machine learning

L’evoluzione della tecnologia di prevenzione delle frodi e-commerce è a un punto di svolta, riporta Adnkronos, e gli esperti ricordano che per fronteggiare la sempre maggiore abilità dei cybercriminali ora vengono utilizzati strumenti di Intelligenza artificiale attraverso tecnologie di machine learning.
Questi modelli analitici possono infatti rilevare anomalie e indicatori di frode in tempo reale, contribuendo così a bloccare le transazioni sospette.

Impronte digitali, riconoscimento facciale, analisi vocale e autenticazione a più fattori

“Anche la tecnologia biometrica basata sulle impronte digitali, il riconoscimento facciale o l’analisi vocale sono sempre più utilizzati, perché difficili da contraffare”, ha precisato Anderson Cavalcanti. A questo si aggiunge l’autenticazione a più fattori (MFA), che sta diventando una pratica sempre più comune per implementare un ulteriore livello di protezione, poiché include passaggi come i codici di verifica inviati tramite SMS, le impronte digitali, il riconoscimento facciale o i token di sicurezza.