Il petfood cresce nel carrello della spesa degli italiani 

l mercato del petfood vale 767 milioni di euro di sell-out, generati da 3.461 prodotti che nell’arco del 2020 ha registrato un aumento di +1,2% delle vendite complessive tra supermercati e ipermercati. Ma il menu di cani e gatti è sempre più simile a quello dei loro proprietari, soprattutto come valori-guida e trend emergenti. È quanto emerge dal dossier dedicato al petfood destinato all’alimentazione felina e canina contenuto nella decima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy. Secondo l’Osservatorio il paniere più consistente, per numero di referenze e per valore delle vendite, è quello dei prodotti arricchiti: complessivamente il ‘rich-in’ supera i 453 milioni di euro di vendite (59,1% del totale nutrizione cane e gatto) e mostra una crescita annua di +1,0% del sell-out.

Il free form supera 435 milioni di euro

Tra i nove i claim individuati sulle etichette dei 1.774 prodotti arricchiti emergono ‘vitamine’, ‘Omega 3-6’ e ‘proteine’. Si contraggono invece le vendite di alimenti con ‘carne/pesce fresco’ (-12,6%), pur restando ancora molto diffusi (353 prodotti, 10,2% di quota). Hanno invece superato i 435 milioni di euro (+2,8% annuo) le vendite dei 1.557 prodotti che rientrano nel paniere free from. Tra i cinque i claim rilevati sulle etichette il più diffuso e importante per giro d’affari è ‘senza coloranti’, mentre quello a maggior crescita annua è ‘grain free/low grain’ (+21,4% in termini di vendite).

Si afferma il Made in Italy per l’alimentazione di cani e gatti

Il vero fenomeno nel petfood è però l’affermazione dell’italianità dei prodotti come valore determinante per le scelte d’acquisto in supermercati e ipermercati italiani.
“Anche nella nutrizione di cani e gatti cresce l’importanza dei prodotti che indicano la loro italianità in etichetta – commenta Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy -. Le 486 referenze inserite in questo paniere dall’Osservatorio Immagino hanno aumentato le vendite di +17,7% in un anno, sfiorando i 56 milioni di euro di sell-out in ipermercati e supermercati italiani”. Quattro i claim e i pittogrammi individuati: la bandiera italiana è il più usato, mentre l’indicazione ‘Prodotto in Italia/Made in Italy’ è il più dinamico, con vendite in crescita di +36,7% nell’arco dei 12 mesi.

Anche il cibo per il pet deve essere sostenibile

L’Osservatorio Immagino ha evidenziato la presenza e il ruolo della sostenibilità nel mondo del petfood, e sulle etichette dei prodotti destinati alla nutrizione di cani e gatti ha individuato 13 tra claim e certificazioni green attribuendoli a tre panieri tematici. Il principale, per numero di referenze e valore delle vendite, è quello che riunisce 762 prodotti che dichiarano di essere stati ottenuti nel rispetto degli animali: copre il 16,7% di tutte le referenze monitorate e supera i 135 milioni di euro di sell-out.
Il secondo comprende 661 prodotti provenienti da allevamenti e agricoltura sostenibili, che hanno realizzato oltre 134 milioni di euro (-0,9%), mentre il terzo è quello del management sostenibile delle risorse, che conta 173 prodotti per 33,7 milioni di euro di giro d’affari (+21,4%).